Non ha ancora inciso come ci si aspettava in questo Europeo. Deve deve correggere alcuni atteggiamenti, deve imparare i sacrifici che deve fare, dentro e fuori dal campo
Bellingham è un po’ come Spiderman. O forse è meglio dire come Peter Parker. Lo scrive il Telegraph che ricorda la massima di zio Ben. Quando Peter è giù di morale e dubita delle sue capacità, zio Ben gli dice: «Da un grande potere derivano grandi responsabilità». Probabilmente Southgate ha detto la stessa cosa a Jude.
“Il 21enne madrileno si ritiene il giocatore capace di cambiare da solo il destino dei Tre Leoni, gridando chiaramente al pubblico «Chi altro se non io [deve risolvere la situazione]?»“. Lo ha fatto contro la Slovacchia con un gol da cineteca. Ad Euro 2024 una grande prestazione contro la Serbia ma poi l’oblio (a parte il gol agli ottavi di finale). “Ma per il resto il Merengue non è stato all’altezza del suo status di eroe“.
Per Bellingham questo Europeo è importante per capire cosa fare dentro e fuori dal campo
Southgate gioca solitamente con il 4-2-3-1, un modulo in cui Bellingham “ha perso tanti palloni, ha inciso poco e ha mostrato segni di indolenza“. Se ne è accorto anche Wayne Rooney: «Senti una pressione particolare quando sei visto come la stella di una squadra e colui che può farla vincere. Ma il problema dell’Inghilterra è che Phil Foden, Harry Kane e Jude sentono tutti quella pressione».
“Bellingham in generale ha avuto scarso impatto sul gioco della sua squadra in primo luogo perché Southgate non è ancora riuscito a combinare le sue stelle“. Contro la Svizzera, il ct dell’Inghilterra si metterà a tre dietro e davanti l’unica punta Kane supportata da Phoden e Jude. Un modulo che comporta un notevole dispendio di energie anche se lo stesso Bellingham “ha confidato di aver terminato la partita contro la Slovenia «completamente morto»“.
“Allo stesso tempo, Bellingham deve correggere alcuni atteggiamenti percepiti come inappropriati o arroganti“. “Questo Euro serve a Bellingham per imparare i sacrifici che deve fare, dentro e fuori dal campo, per diventare chi sogna di essere. E lo è già, in momenti tanto fugaci quanto spettacolari“.