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Berrettini torna a vincere: domina Halys e porta a casa lo Swiss Open

Battuto il francese per 6-3, 6-1. Nono titolo in carriera, il secondo vinto dopo il terribile infortunio allo Us Open

Berrettini torna a vincere: domina Halys e porta a casa lo Swiss Open
Londra (Inghilterra) 06/07/2023 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini ONLY ITALY

Matteo Berrettini torna a vincere: batte in finale a Gstaad il francese Quentin Halys per 6-3, 6-1. Il tennista romano salva tre palle break nel primo set e alla prima occasione breakka l’avversario. Da lì non c’è più partita: dominio assoluto per Berrettini che nel secondo set perde solo un game e chiude la partita in scioltezza. Impressionante la capacità dell’italiano di tornare ad essere subito competitivo dopo gli infortuni. A Gstaad vince il suo nono titolo, il secondo dopo il terribile infortunio allo Us Open.

L’intervista di Berrettini alla Gazzetta (prima di Wimbledon)

Oggi comincia il torneo di Wimbledon e Matteo Berrettini affronterà al primo turno Marton Fucsovics. La sua intervista a La Gazzetta dello Sport.

Matteo, cos’ha pensato quando ha visto il sorteggio? [potrebbe affrontare Sinner al secondo turno]

«Che poteva capitare, non essendo testa di serie. Avrei preferito poterlo affrontare un po’ più avanti, ma nel caso sarà un test importante contro un amico, il numero 1 al mondo, un ragazzo che gioca divinamente e sta vincendo tutto. Ma non parlerei del secondo turno visto che devo ancora giocare il primo. I giorni iniziali del torneo sono i più difficili, e Fucsovics è insidioso».

Finalmente può giocarsi questo Slam dal campo, è un traguardo importante frutto di un percorso difficile. C’è qualcosa che è tornato ad apprezzare o ad amare?

Berrettini: «Potrà sembrare strano, ma alla fine sono tornato ad amare la fatica. Il lavoro, il campo. Momenti che componevano la mia vita ma davo per scontati. Ho trovato di nuovo la gioia nell’allenamento. A un certo punto lo facevo per dovere, perché era il mio lavoro e non per scelta. Ora mi diverte trovare nuove soluzioni tattiche, pensare a cosa posso fare meglio invece che preoccuparmi solo di non farmi male e credetemi, è una soddisfazione incredibile».

Si è rimesso in gioco, ha cambiato tutto il team…

«Ho avuto il coraggio di fare dei cambiamenti che non sono mai facili e forse è la cosa di cui vado più orgoglioso. Francisco Roig dal punto di vista tecnico e tattico, dal modo di lavorare, è molto diverso da Vincenzo Santopadre. Quando cominci con una persona nuova, hai nuove spinte, nuovi stimoli, ed è importante perché ti concentri su cose diverse. Ma dal punto di vista caratteriale hanno un sacco di cose in comune. Entrambi sono sbadati, si dimenticano le cose, sono un po’ buffi. E questo è importante per me perché avere un clima un po’ più leggero, soprattutto quando le cose non vanno bene è fondamentale».

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