Durante l’Europeo si è sentito impotente. Ora avrà modo di essere più d’aiuto: sarà attivo anche tra un ritiro e l’altro, tenendo i contatti con i giocatori e con i club.
Buffon non sarà più solo il capo delegazione della Nazionale italiana, avrà un ruolo ben definito: quello di direttore sportivo. L’idea è quella di potersi avvicinare meglio alla Nazionale e incidere di più. L’ex portiere dopo il fallimento Europeo si è sentito impotente, tanto da meditare di abbandonare il suo ruolo.
La Gazzetta dello Sport scrive:
Buffon ha avuto la sensazione di parare con le mani legate, mentre gli tiravano addosso da tutte le parti, come gli spagnoli contro Donnarumma. Poco ha potuto per arginare il disastro. Ha speso la sua esperienza parlando spesso ai giocatori, ha provato ad accendere gli animi e le vigilie con i ricordi della sua lunga militanza azzurra. Ma, tutto sommato, la maggior parte delle energie le ha spese a firmare autografi e a sorridere nei selfie. A queste condizioni non sarebbe rimasto. Pretendeva legittimamente un ruolo più operativo, meno rappresentativo, per avere la possibilità di incidere di più e di spendere meglio la propria esperienza. Lo avrà.
Buffon
Gli hanno slegato le mani. Nei giorni scorsi, in una riunione tra il presidente Gravina, il ct Spalletti, il Capo delegazione Buffon e il Coordinatore delle nazionali giovanili Viscidi sono state ridisegnate le funzioni dell’ex portierone che da settembre dovrebbe diventare direttore sportivo del Club Italia. Sarà più vicino alla squadra e al campo, senza invadere le competenze di Spalletti. Sarà attivo anche tra un ritiro e l’altro, tenendo i contatti con i giocatori e con i club. Buffon si è diplomato ds a Coverciano nel febbraio scorso. La figura del ds è comune nella Spagna che ha avuto, per esempio, l’ex portiere José Francisco Molina col il ct Luis Enrique e potrebbe avere presto Mateu Alemany, già carismatico ds del Barcellona. La logica è quella di ricostruire in nazionale i meccanismi di un club.