Al termine del consiglio federale: «Il regolamento è stato approvato con il voto contrario della Serie A. Gravina ha promesso di rivederlo una volta entrata in vigore la legge»
Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, uscendo dal consiglio Figc, ha parlato delle proposte avanzate e del ruolo della Serie A in vista delle elezioni federali.
«Abbiamo chiesto di rinviare il regolamento delle elezioni a settembre visto che c’erano tutti i tempi per poi vedere anche l’andamento del dl sport e quindi metterci attorno a un tavolo per rivedere i pesi e le rappresentanze. Però questa richiesta non è stata accolta quindi il regolamento è stato approvato con il voto contrario della Serie A. C’è stato comunque l’impegno da parte del presidente federale a rivederlo non appena sarà entrata in vigore la legge».
«Oggi la Serie A è sotto rappresentata. Si tratta di avere un giusto peso corrispondente al ruolo che la Serie A merita di avere», ha aggiunto Casini.
Casini: «L’emendamento Mulé permette alla Serie A di avere il giusto peso»
Questa mattina Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, è intervenuto a Radio anch’io sport. Ha parlato dell’Emendamento Mulé che in questi giorni sta facendo tanto discutere. A riportare le parole di Casini è l’Ansa.
Nella sua forma definitiva l’emendamento Mulé, con «Uefa e Fifa chiamate in causa un po’ a sproposito» permette alla Serie A «di avere il giusto peso».
Il presidente ha parlato anche dei vivai e dei giovani: «Abbiamo riformato il campionato Primavera per consentire che ci fossero obbligatoriamente degli italiani nella lista dei 25 giocatori. Tra un anno arriveremo ad averne almeno 10 convocabili, più di quanti ne prevede la Uefa».
Altre «numerose proposte non sono state ascoltate», come «sulle seconde squadre», trovando «resistenze infinite nelle altre componenti»(del Consiglio federale, ndr). In particolare «nella Federazione ed in quelle componenti non interessate a sviluppare le seconde squadre secondo il modello spagnolo, che noi abbiamo sempre preso come riferimento». Casini ha portato un esempio: «Oggi se una squadra di Serie A vuole iscriverne una seconda non può farlo finché, a giugno, forse, ne salta una di Lega Pro, e si libera un posto».