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Ceccon l’atleta che ha risposto a Mattarella: «sì, in effetti un po’ di tempo ce l’ha fatto perdere»

A La Stampa: «un protocollo che giustamente dura ore, per un attimo mi ha agitato. Sono fatto così. Il presidente è uomo di sport» 

Ceccon l’atleta che ha risposto a Mattarella: «sì, in effetti un po’ di tempo ce l’ha fatto perdere»
Italy's Thomas Ceccon reacts after winning in the final of the men's 50m butterfly swimming event during the World Aquatics Championships in Fukuoka on July 24, 2023. (Photo by MANAN VATSYAYANA / AFP)

Ceccon l’atleta che ha risposto a Mattarella: «in effetti un po’ di tempo ce l’ha fatto perdere». Lo racconta La Stampa nell’intervista di Giulia Zonca.

Thomas Ceccon è il tipo che quando il presidente della Repubblica, in visita al Villaggio olimpico, dice «scusate se vi ho fatto perdere tempo con l’attesa», risponde «in effetti un po’ sì». Ovviamente è stra-orgoglioso del pranzo istituzionale di fronte a Mattarella, ma nella sua vita fatta integralmente di nuoto e schiettezza l’azzurro ha limato via ogni fronzolo, giri di parole compresi:

«Il presidente è uomo di sport, un vero tifoso, è alla mano, un ragazzo come noi, per questo ci ho riso sopra».

Non sarà che la fissazione per il nuoto peggiora?
«Sono sempre stato fissato, poi sono appena arrivato a Parigi ed è tutto dispersivo. I giapponesi ci avevano sistemato meglio.
Certo è difficile batterli nell’efficienza, ma ogni minuto che tolgo alla preparazione mi sembra perso. Quindi un protocollo, che giustamente dura ore, per un attimo mi ha agitato. Sono fatto così». 

Ceccon: «Per vincere serve l’ossessione. Sinner? Stanno esagerando, ne stanno facendo un santo» (Corsera a giugno)

Per rendere l’idea: Thomas Ceccon entra nell’albergo di Parigi per un evento dello sponsor tecnico e la prima cosa che chiede è se l’allenamento all’alba del giorno dopo si terrà nella piscina delle gare olimpiche. La risposta è no, ma fa capire come Thomas non veda l’ora. Ossessionato e consapevole di esserlo. La nostra migliore speranza di medaglie per l’olimpiade di Parigi, il detentore del record mondiale dei 100 dorso, mister polivalenza, si alza, mangia, guarda video motivazionali, va a dormire, si prepara per l’ultimo test prima di Parigi, il Settecolli (al via domani a Roma) pensando «a vincere l’oro ai Giochi».

La sua intervista al Corriere della Sera.

Dice che l’olimpiade è la sua ossessione. Come si fa a gestirla?

«Non si fa. C’è».

Ogni quanto pensa all’olimpiade? Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto?

«Eh, sta diventando ogni minuto, non ci si può far niente. Ogni 50 a dorso dico “questo è il ritorno del cento che farò in finale”, “questo è l’arrivo”, “questa è la partenza”. È un continuo. Capita anche qualche giorno che mi sveglio e non ci penso, però sono molto meno rispetto a quelli che mi sveglio e la mente va subito a quella gara lì».

L’ossessione è necessaria per vincere?

«L’ho sempre avuta, e quando c’è un impegno così… forse sì è necessaria. Dipende anche dalla fase della carriera, io ho 23 anni, è il mio momento».

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