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Copa America senza supplementari: così si preserva la condizione fisica dei giocatori (Guardian)

Il giornale affronta il dibattito sulla possibilità di adottare questo format anche in altri tornei, per preservare la salute fisica dei giocatori

Copa America senza supplementari: così si preserva la condizione fisica dei giocatori (Guardian)

La Copa America per quest’edizione ha deciso di eliminare i tempi supplementari nella fase a eliminazione diretta, esclusa la finale. Una scelta di cui beneficiano sicuramente i singoli calciatori, costretti a giocare sempre di più a causa dei fitti calendari.

Ryan Baldi sul Guardian si interroga sulla possibilità di adottare questo metodo anche per gli altri tornei.

Baldi scrive:

Chi si è goduto la festa del calcio servita questo mese dalla Copa América e da Euro 2024, in corso in contemporanea su entrambe le sponde dell’Atlantico, avrà notato una differenza fondamentale tra i due tornei: nella fase a eliminazione diretta del campionato sudamericano non ci sono i tempi supplementari al termine delle partite.

La Conmebol, l’organo di governo del calcio sudamericano, ha deciso di non far disputare i tempi supplementari in caso di parità nei quarti e nelle semifinali. Invece, come è accaduto in tre dei quattro quarti di finale, le squadre sono passate direttamente ai calci di rigore. Solo se l’Argentina e la Colombia saranno in parità al termine dei 90 minuti della finale, ci sarà il tradizionale periodo supplementare di 30 minuti”.

Copa America, niente supplementari per salvaguardare la condizione dei giocatori

È una decisione che ovviamente ha anche degli svantaggi, “l’ultima partita degli ottavi tra Uruguay e Brasile ha sollevato un particolare problema perché la squadra di Marcelo Bielsa è stata ridotta in 10 uomini dopo l’espulsione di Nahitan Nández al 74° minuto. L’Uruguay è riuscito a resistere per un pareggio per 1-1 prima di assicurarsi un posto in semifinale con una vittoria per 4-2 ai rigori. Tuttavia, se fosse stata in vigore la pratica comune dei tempi supplementari al termine di una partita pareggiata, avrebbe dovuto giocare mezz’ora in più con un uomo di svantaggio”.

Questo format ha l’obiettivo di “di evitare la stanchezza dei giocatori – molte delle stelle presenti hanno da poco concluso lunghe e faticose stagioni a livello di club – e di proteggere la qualità del calcio del torneo. La competizione di quest’anno è stata molto calda e l’eliminazione dei tempi supplementari ha contribuito a preservare i giocatori (e i tifosi) da 30 minuti di gioco letargico, per passare invece direttamente al dramma dei rigori“.

Luis De La Fuente sostiene l’eliminazione dei supplementari: «In un torneo impegnativo come l’Euro, forse i tempi supplementari potrebbero essere aboliti».

Il dibattito per cui ci si chiede se l’abbandono dei tempi supplementari da parte della Copa América debba essere adottato anche altrove si riduce a una questione di opinioni su cosa sia preferibile: un potenziale peggioramento della qualità del gioco a causa della stanchezza o un aumento del numero di partite decise dalla casualità comparativa dei calci di rigore. Ma se le autorità intendono aumentare il carico di lavoro dei giocatori, allora eliminare i 30 minuti aggiuntivi nei tornei a eliminazione diretta è un modo per limitare il burn-out e la stanchezza che ne deriva“.

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