The Athletic: va avanti a buffonate e balletti, pure dopo aver ricevuto una condanna antisportiva per i suoi metodi intimidatori.
Emiliano Martinez, ancora una volta, l’eroe dell’Argentina, che è arrivata in semifinale di Copa America dopo due rigori parati dal portiere dell’Aston Villa nella partita dei quarti di finale contro l’Ecuador.
Martinez continua a essere letale sui rigori: Argentina in semifinale di Copa America
The Athletic racconta la storia “anomala” del Dibu, odiato dagli avversari, un idolo nel suo Paese:
Il portiere irrompe sulla scena internazionale durante la Copa America nel 2021 in Brasile, vinta dall’Argentina dopo aver battuto i padroni di casa in finale. Le sue capacità di parare i rigori sono state accompagnate anche dai suoi metodi teatrali intimidatori. Successivamente è stato accusato di condotta antisportiva, ma le sue buffonate sono continuate alla Coppa del Mondo 2022 in Qatar; tutti ricorderanno i suoi famosi balletti dopo i rigori parati ai suoi avversari. E in molti non dimenticano il suo gesto dopo aver ricevuto il premio del Guanto d’oro al Mondiale. L’Argentina ha prodotto tanti grandi portieri nel corso degli anni. Ma nessuno di loro, tranne forse Nery Pumpido o German Burgos, era così odiato dagli avversari come Emiliano Martinez.
Ieri ha subito il primo gol in Copa America:
E’ stato spesso aiutato dai difensori centrali ed ha ammesso un errore che ha fatto contro l’Arabia Saudita ai Mondiali, quando la nazionale albiceleste perse 2-1: «Parlo spesso di voler aiutare la squadra. Non l’ho fatto contro l’Arabia Saudita». Dall’esterno, è percepito come arrogante. In Argentina è considerato un eroe, anche se non ha mai giocato in nessun club professionistico in patria. È il giocatore ad attirare più attenzione della nazionale dopo Messi. La sua fortuna è arrivata quando Franco Armani, a causa del Covid, saltò il match di qualificazione ai Mondiali contro il Cile e Martinez fu chiamato a sostituirlo, debuttando in nazionale a 28 anni; da lì non è stato più sostituito. Sarà sempre considerato un’icona in patria dopo la sua parata su Randal Kolo Muani ai supplementari nella finale in Qatar.