Italia sprecona. All’inizio dei supplementari Ebone e Mannini si mangiano il gol dell’1-0. Alla fine la sblocca e la vince la Spagna con il gol di Fortuny
La Spagna vendica la semifinale dell’anno scorso all’Europeo Under 19. Batte l’Italia campione in carica ai supplementari e vola in finale dove troverà una tra Francia e Ucraina.
Italia-Spagna Under 19, il resoconto della partita
In campo a Belfast l’Italia di Bernardo Corradi cerca la finale all’Europeo Under 19 contro la Spagna. La partita inizia con equilibrio, la prima occasione della partita è per gli Azzurrini: al 14′ la punizione di Pafundi sfiora il palo. Poi occasione per la Spagna con tiro centrale di Dani Rodriguez, parato da Marin. Altra occasione per Pafundi che tira a giro, ma la palla finisce sopra la traversa.
Nel secondo tempo partenza sprint per l’Italia con Zeroli che spreca l’occasione del vantaggio: Bartesaghi lo serve con un cross basso ma il centrocampista spreca l’occasione. Ritmi più bassi nel secondo tempo, tanto palleggio poche occasioni che vengono sprecate. Si va ai supplementari.
Ai supplementari l’Italia parte forte e si mangia il gol del vantaggio prima con Ebone il cui pallonetto esce fuori e poi con Mannini. Alla fine l’Italia paga tutte le occasioni sprecate: al 100′ il gol della Spagna con Fortuny che spiazza Marin con il suo mancino. La Spagna quasi raddoppia con Rodriguez, tiro parato da Marin. L’Italia prova a farsi vedere negli ultimi minuti, riesce a entrare nell’area avversaria senza però fare male. La Spagna recupera palla, parte in contropiede ma sbaglia. Sul finale tensione tra le due squadre con Romano e Iker Bravo ammoniti per proteste.
L’intervista di Pafundi a Repubblica
La Repubblica intervista Simone Pafundi, giovane talento italiano che ora gioca in Svizzera.
Pafundi, partiamo dal principio: il 16 novembre del 2022 a 16 anni, 8 mesi e 2 giorni lei è diventato il calciatore più giovane dal 1911 ad aver esordito in azzurro. Ricorda quel giorno?
«E chi se lo scorda. Mancini mi ha chiamato all’88’, mi stavo scaldando: mi sono preparato in un attimo, sono entrato e da quel momento non ho più capito nulla. Dalla mattina avevo intuito qualcosa, un po’ ci speravo ma non è che fossi tanto sicuro di giocare».