Repubblica traccia lo scenario in vista delle elezioni della federcalcio del 4 novembre. I due ufficialmente escludono un patto
Gravina potrebbe lasciare il posto ad Abete (suo padre politico). L’ipotesi c’è, i due hanno parlato. È quel che scrive Repubblica con Matteo Pinci.
Una riunione in Federcalcio con il grande alleato. O forse con il presidente del futuro. Pochi istanti prima di annunciare la decisione di anticipare le elezioni al 4 novembre, il presidente uscente della Figc, Gabriele Gravina, sedeva con Giancarlo Abete per parlare di strategie. (…) Gravina, va detto, non è tipo da rinunciare facilmente al posto, perché vorrebbe dire dichiarare persa la guerra con Lotito. Ma è anche vero che attacchi e battaglie lo hanno stancato.
Ha anticipato il voto al 4 novembre ma l’aria si è fatta pesante. Né Malago né Abodi sono stati teneri con lui.
Gravina e Abete smentiscono un patto tra di loro
Se all’assemblea elettiva del 4 novembre, a Fiumicino, non si arrivasse a eleggere un nuovo presidente, infatti, il Coni dovrebbe commissariare. Ma in uno scenario simile trova terreno fertile l’unificatore. L’uomo per tutte le stagioni, capace di mettere d’accordo se non tutti, una rilevante maggioranza. A chi pensate? Esatto, a quel Giancarlo Abete che lunedì era da Gravina in Federcalcio e sarebbe pronto a scendere in campo: perché la situazione gli permetterebbe di presentarsi come un salvatore, l’uomo che sventa il commissariamento. A oggi è una prospettiva. ma se Gravina decidesse di farsi da parte — Abete ha dichiarato spesso che non si candiderebbe mai contro l’amico di cui è stato quasi padre politico — potrebbe diventare molto di più. Scenario plausibile anche perché Abete partirebbe dal 34% dei voti della Lega Nazionale Dilettanti, di cui è presidente: gli servirebbe un altro 32%, e tra calciatori e Lega Pro non dovrebbe faticare a ottenerlo. Si parla anche di un patto tra Abete e Gravina (che loro escludono), per il passaggio di consegne.