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Il complesso lavoro di scegliere il ct: quest’estate hanno avuto successo le nomine interne (The Athletic)

De La Fuente è da sempre nell’ambiente delle nazionali e ha avuto successo. C’è una corrente di pensiero per cui calcio di club e internazionale sono diversi

Il complesso lavoro di scegliere il ct: quest’estate hanno avuto successo le nomine interne  (The Athletic)
Enschede (Olanda) 15/06/2023 - Nations League / Spagna-Italia / foto Image Sport nella foto: Luis De La Fuente

Scegliere un ct per una Nazionale è complesso perché cambia anche l’impatto dell’allenatore e il numero di allenamenti a disposizione.

Ne parla The Athletic :

Come è consuetudine dopo un’estate di grandi tornei, diversi posti da ct sono ora vacanti.

Prendiamo il caso dell’Inghilterra. Secondo le quote dei bookmaker, i quattro nomi più probabili sono Eddie Howe, Graham Potter, Lee Carsley e Mauricio Pochettino. Due sono ct nostrani che hanno ottenuto solide prestazioni a livello di club. Uno è l’attuale ct dell’Inghilterra Under-21, che ha un’esperienza limitata come allenatore di club. L’altro è un allenatore straniero – anche se con una notevole esperienza nel calcio inglese – che ha allenato grandi club“.

The Athletic mette così in evidenza che tanto più è vasta la scelta tanto più è difficile. È meglio un ct che abbia più esperienza a livello di club o a livello di nazionale?

Tutto questo riassume la confusione che regna nel calcio internazionale. Non esiste un modello ovvio o un modello concordato su ciò che le federazioni dovrebbero cercare”.

Quest’estate sono emersi i ct a nomina interna, con i successi di Scaloni e De La Fuente.

“Lionel Scaloni ha fatto seguire al successo della Coppa del Mondo la gloria della Copa America, Luis de la Fuente ha guidato la Spagna al successo a Euro 2024 e Gareth Southgate ha portato l’Inghilterra in finale. Altre nazionali, si sospetta, potrebbero seguire l’esempio. Ma vale la pena di essere cauti riguardo a questi incarichi. Southgate ha offerto molte qualità come allenatore della nazionale in senso lato, ma la sua mancanza di acume tattico è stata evidente quando l’Inghilterra ha affrontato avversari importanti nella fase a eliminazione diretta. Un manager con maggiore esperienza nel calcio moderno della Premier League avrebbe potuto trovare più soluzioni”.

Scaloni ha allenato l’Under 20 dell’Argentina solo per 6 amichevoli, quindi The Athletic analizza meglio il caso De La Fuente, che ha allenato anche le giovanili della Spagna, e di Vilda che è stato il ct della Spagna femminile.

De la Fuente è un caso più interessante, avendo trascorso un decennio ad allenare le squadre spagnole under 18, under 19 e under 21 prima di assumere l’incarico completo 18 mesi fa. Jorge Vilda, l’allenatore che ha portato la squadra femminile alla gloria del Mondiale la scorsa estate, ha avuto un background simile. Vilda non aveva esperienza di club, ma ha gestito le squadre giovanili femminili prima di assumere l’incarico in Spagna nel 2015“.

Vilda alla fine è stato licenziato, “quindi è difficile capire quanto credito meritasse Vilda. Ma è anche giusto ammettere che la sua Spagna ha giocato in un modo familiare alle squadre giovanili. Ma ciò che la Spagna ha, più di ogni altra cosa, è una “identità”: un modo di giocare definito che fa sì che le nomine interne abbiano un senso. Questo rende tali decisioni comprensibili, logiche e, in questi casi, vincenti. C’è un tentativo di dare continuità, perché si crede in una formula vincente“.

“Probabilmente si è più che mai consapevoli del fatto che il calcio di club e quello internazionale sono fondamentalmente diversi e che le tattiche sempre più complesse che dominano il calcio di club sono difficili da replicare a livello internazionale, dato il tempo notevolmente ridotto sul campo di allenamento. Detto questo, è possibile sostenere l’argomento inverso, ovvero che i ruoli sono diventati più simili. Due decenni fa, ad esempio, gli allenatori di club avevano in genere un ruolo molto più importante nelle decisioni sui trasferimenti, mentre ora sono sempre più spesso dei semplici “allenatori della prima squadra”, con responsabilità più o meno simili a quelle delle loro controparti internazionali”.

 

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