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Il figlio di Spalletti alla Juventus, nello staff di osservatori di Giuntoli (Corsport)

Federico lo scorso anno era all’Udinese. Ha 29 anni, si è laureato in filosofia negli Stati Uniti. Ha lavorato in Figc, parla cinque lingue

Il figlio di Spalletti alla Juventus, nello staff di osservatori di Giuntoli (Corsport)
Db Napoli 07/05/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti-Cristiano Giuntoli

Il figlio di Spalletti alla Juventus, nello staff di osservatori di Giuntoli (Corsport).

Scrive il Corriere dello Sport:

Spalletti alla Juventus. Non è uno scoop clamoroso di inizio estate, perché la Juve è allenata da Thiago Motta e Spalletti è il ct della Nazionale. Ma non è neppure una fake news. Perché alla Juventus ci va Federico Spalletti, figlio di Luciano. Il ragazzo, che lo scorso anno era all’Udinese, entrerà a far parte dello staff di osservatori di Giuntoli. Federico Spalletti, per gli amici Chicco, 29 anni, a 18 è partito per gli Stati Uniti dove si è laureato in filosofia. Ha lavorato come osservatore in Figc, parla cinque lingue ed è il secondogenito di Luciano e della compagna Tamara. Ha un fratello più grande, Samuele, avvocato, e una sorella minore, Matilde.

Spalletti è sparito, inseguito da accuse tremende. Che ne pensa di Buffon ds dell’Italia? (Corsera)

A scriverne è il Corriere della Sera che con Fabrizio Roncone ricorda la vergogna sportiva vissuta un mese fa agli Europei.

È passato appena un mese dalla partita contro la Svizzera, che ci dette una formidabile lezione, umiliandoci e sbattendoci fuori dagli Europei. Eppure il calcio italiano già cammina baldanzoso sopra le proprie macerie, perfettamente concentrato sulla routine di stagione — calcio mercato, prime amichevoli — e su una nuova, clamorosa e lacerante battaglia tra Federcalcio e Lega, una storia politica di potere per avere più potere e difendere altro potere. Colpisce, perciò, la spaventosa capacità di rimozione dell’intero movimento d’un dramma che non è stato solo sportivo, ma anche e soprattutto industriale. Pazzesca, davvero, l’assenza di una qualsiasi profonda riflessione. Nessun provvedimento urgente. Sebbene all’Olympiastadion di Berlino sia accaduto qualcosa di storico e di tremendo: mai, a memoria recente, una squadra azzurra è stata così maltrattata sul piano tecnico e agonistico. Al fischio finale, i nostri calciatori, che erano arrivati agli ottavi dopo un girone giocato in modo imbarazzante, e presi a pallate dagli spagnoli, sembravano come sollevati.

Il ct come pensa di ricucire con lo spogliatoio?

Al risveglio, però, la prima sorpresa fu che nessuno — durante la notte — aveva meditato di dimettersi. Anche solo per stile. Niente. Soltanto chiacchiere. Fumose e zuppe di retorica. Con la suggestione del fantasma di Yamal, seguì una settimana di struggenti discorsi sui giovani che avremmo dovuto lanciare.

A proposito: e Spalletti? Sparito, inseguito da accuse tremende. Ma qual è il suo umore? È contento di ritrovarsi un tipo ingombrante come Buffon nell’inedito ruolo di direttore sportivo? Come pensa di ricucire il rapporto con lo spogliatoio? E le voci su Allegri e Ranieri, che molti vorrebbero al suo posto? Tra poco più di un mese, l’italia torna in campo a Parigi, contro la Francia, in Nations League. Interessa a qualcuno?

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