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Il sontuoso addio di Murray a Wimbledon: poca melassa e niente lacrime. «Vorrei giocare per sempre» (VIDEO)

Il Telegraph racconta la cerimonia, nonostante Murray sarà ancora in campo nel misto e alle Olimpiadi. “Ha un futuro da comico”

Il sontuoso addio di Murray a Wimbledon: poca melassa e niente lacrime. «Vorrei giocare per sempre» (VIDEO)
Londra (Inghilterra) 04/07/2023 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Andy Murray ONLY ITALY

“Voglio giocare per sempre”, ha detto tremando un po’ Andy Murray. Mentre a Wimbledon avevano deciso di dirgli addio prima che lui s’arrendesse davvero. In un sussulto organizzato di lutto quasi preventivo: ha perso in doppio con il fratello Jamie, ed è scattata la cerimonia. Anche se lui ha in ballo ancora il doppio misto con Raducanu, e poi le Olimpiadi. Ma il teatro era pronto. E Murray s’è prestato.

Quando è tornato in campo dagli spogliatoi, appena sconfitto, s’è ritrovato al cospetto di “un monte Rushmore di campioni del passato, tra cui Novak Djokovic, John McEnroe e Martina Navratilova” – racconta il Telegraph. Poi è spuntata Sue Barker a guidare gli encomi, e insomma, lì ha capito che era tutto finito o quasi.

“A suo grande merito, non solo ha mantenuto la calma, ma ha anche pronunciato una serie di battute impassibili”, in pieno stile Murray. “Potrebbe avere un improbabile futuro come comico”, continua il giornale inglese. “Le storie nel suo discorso in campo erano perfettamente calibrate, abbracciando tutto, dal vomito in un taxi dopo la vittoria a Wimbledon del 2016 al dare le spalle ai suoi figli subito dopo l’operazione alla schiena. C’era anche pathos, mentre metteva a nudo il pedaggio cumulativo che le sue battaglie contro gli infortuni avevano richiesto”.  Il fratello Jamie si è prestato anche questa volta “a fare il paggetto”.

“Murray è una rarità in quanto tecnicamente ha avuto due ritiri. Ha già sperimentato il sontuoso trattamento del montaggio video una volta, quando i suoi problemi all’anca all’Australian Open del 2019 sembravano preannunciare la fine, e qui al torneo che lo definisce ha avuto la possibilità di crogiolarsi negli elogi funebri ancora una volta. Con la guida esperta di Barker, ha rivissuto i suoi momenti migliori su questo campo, non da ultimo quando lo ha fatto piangere dopo la sua straziante sconfitta del 2012 contro Roger Federer. Questa volta, non è stato così lacrimoso, notando il fatto che, alle 21, era già da tempo passata l’ora di andare a letto delle sue figlie”.

“Murray ha radicato nella sua psiche il fatto di aborrire la sdolcinatezza, ma questa è stata una performance pienamente in sintonia con l’occasione. E con qualche passo finale, fuori dall’erba e nel bagliore dorato della hall del Centre Court, se n’è andato”.

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