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Il tempo passa anche per Djokovic preso a pallate da Alcaraz in finale a Wimbledon

6-2 6-2 7-6, finale senza storia. Oggi lo spagnolo è il più forte al mondo. Sinner è il numero uno, ma quando vinci Parigi e Wimbledon sei il più forte

Il tempo passa anche per Djokovic preso a pallate da Alcaraz in finale a Wimbledon
Serbia's Novak Djokovic wipes his face with a towel as he palys against Spain's Carlos Alcaraz during their men's singles final tennis match on the fourteenth day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 14, 2024. (Photo by ANDREJ ISAKOVIC / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Il tempo passa anche per Djokovic preso a pallate da Alcaraz in finale a Wimbledon

Il cambio della guardia c’era già stato lo scorso anno, proprio su questo campo. Djokovic aveva perduto in cinque set la finale di Wimbledon contro Carlos Alcaraz. Un anno fa, però, era stata una partita vera. Combattuta. Intensa. Quella di oggi è stata invece una partita senza storia. Tra un tennista che al momento è il più forte del mondo (sì, Sinner è il numero uno ma se vinci Parigi e Wimbledon sei il più forte, poche storie) e un altro che è stato probabilmente il più forte di tutti i tempi ma che sta facendo i conti con gli anni che inesorabilmente passano. Oltre che con un’operazione al menisco un mese fa. Ha 37 anni. Sarà complesso per lui tornare numero uno al mondo. Ma è presto per recitare il suo de profundis. Al momento ci sono solo due tennisti in grado di batterlo: Sinner e Alcaraz.

Di cambi della guardia Djokovic ne ha vissuti tanti. Anche quello contro Sinner in Coppa Davis è stato un cambio della guardia. È stato bravissimo a raggiungere la finale dopo il recupero lampo al ginocchio. Ha anche approfittato di un tabellone favorevole:  Sinner, Alcaraz, Medvedev erano tutti dall’altra parte. Ma in finale devi arrivarci.

Per vincere però serviva altro. E la partita è stata senza storia. 6-2 6-2 7-6. Impietosa la differenza tra i due. È lo stato selvaggio dello sport. Della natura che fa il suo corso. Alcaraz oggi stato è di un altro pianeta. E giustamente è stato feroce. Tranne che nell’ultimo game, quando gli è venuto il braccetto e ha sprecato tre match-point e ha perso incredibilmente il game da 40-0. Perché vincere Wimbledon è sempre vincere Wimbledon. E l’idea di battere Djokovic, nonostante il dominio, provoca sempre ansia. Ha allungato la partita al tie-break. E ha ricordato innanzitutto a sé stesso che è proprio la tenuta mentale a non essere all’altezza del resto. A questi livelli, è una carenza che fa la differenza. Non l’ha fatta oggi solo perché il divario in campo è stato enorme.

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