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Imputato Sinner, l’Italia la dichiara colpevole di mal di gola con l’aggravante dell’amore

Le ramanzine a mezzo stampa, la deriva Berrettiniana. McEnroe aveva previsto tutto: Sinner lo sa che dovrà andare in giro scortato? 

Imputato Sinner, l’Italia la dichiara colpevole di mal di gola con l’aggravante dell’amore
Italy's Jannik Sinner holds an umbrella during a rain delay early in the first set against Spain's Carlos Alcaraz in their ATP-WTA Indian Wells Masters men's semifinal tennis match at the Indian Wells Tennis Garden in Indian Wells, California, on March 16, 2024. (Photo by Frederic J. BROWN / AFP)

Da “caso nazionale” a “caso sanitario nazionale” è un attimo. E poiché questa è una Repubblica fondata sul primato del “te l’avevo detto io“, lo sapevano tutti (persino noi): imputato Sinner si alzi, in nome del popolo italiano la dichiariamo colpevole di mal di gola preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

Il numero uno del mondo è andato al mare, s’è fatto il bagno. Peggio: ha baciato la fidanzata (persino russa!) senza prendere le dovute precauzioni. Il freddo, chissà, una ventiata. O magari, vista la promiscuità, un virus. E ora ci ha tolto – a tutti noi proprio – un possibile, probabile, quasi certo oro alle Olimpiadi. L’Italia chiamò e lui non era pronto alla morte. Non li ha mai sentiti Sinner i calciatori che ululano all’elmo di Scipio? Ma dove vive, questo… a Montecarlo?

La stampa nazionale non è riuscita a tenersi, ha sfrizionato come per un impulso insopprimibile. Il Corriere della Sera non ha potuto evitare la ramanzina: “La sensazione è che, a 22 anni, Jannik faccia un po’ di fatica a conciliare la rigorosa dedizione che gli richiede il tennis di alto livello con la voglia legittima di vivere la sua età e il nuovo amore. Se apri la finestra, uno spiffero entra. E con quello spiffero il rischio di ammalarsi aumenta. La sfortuna, nello sport professionistico, non è un alibi. Le situazioni possono essere affrontate più o meno bene, ed è stato lo stesso Jannik, a Wimbledon, ad ammetterlo: «Certe cose potevano essere gestite meglio»”.

Rinfacci a parte, ce l’aveva la maglia di lana?

E ancora: “Il Sinner innamorato, e non è reato, viene eliminato a Londra da Medvedev e parte per un weekend in Costa Smeralda con Kalinskaya, che in Sardegna ne approfitta per andare a trovare la migliore amica. Torna con le stelline negli occhi però scivola sul traguardo della sua seconda non-Olimpiade”. Manca solo la chiosa schietta: “E ora niente cellulare per un mese, così impari”.

Badate bene che sullo stesso giornale Massimo Gramellini aveva già avvertito la deriva Berrettiniana (i tennisti italiani, fenomeni finché non finiscono risucchiati in una vulva): “Che bagordi vorrete mai che facciano Sinner e la sua non meno rigida compagna? Al massimo tireranno le nove di sera a ubriacarsi di acqua minerale. Se invece qualcuno pensa seriamente che lo stare in coppia tolga energie, allora alle Olimpiadi dovrebbero partecipare soltanto i preti (e neanche tutti)“.

E ancora prima, proprio il Corriere della Sera aveva intervistato John McEnroe, e pure lui aveva preventivato la santa inquisizione:  “L’Italia è un Paese che conosco bene. Gli italiani sono passionali ed emotivi come me, mentre Jannik è serio e compassato. Diventare n.1 da voi è un ruolo potenzialmente dirompente, ne avete avuto un assaggio con Berrettini finalista a Wimbledon. Con quale generosità Sinner avrà voglia di donarsi a un Paese affamato? Non è una posizione facile da reggere. Gli occhi sempre addosso, la pressione, tutti che ti tirano per la giacchetta. Dove si riposa in Italia, di solito, Sinner? Lo sa che dovrà andare in giro scortato? È un tipo silenzioso e riservato, a cui piace viaggiare sotto i radar: andrà a sbattere contro l’entusiasmo italiano. Io gli auguro di divertirsi nel ruolo di leader, di concedersi qualche spazio di manovra sennò il numero uno rischia di schiacciarlo”.

L’unico che non sapeva niente era Sinner. Vedi che succede a non leggere i giornali?

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