Ventisette giocatori hanno un allenatore spagnolo nel proprio club. Le due squadre sono influenzate dalla dinamica Spagna-Barcellona-Olanda dell’ultimo quarto di secolo.
Inghilterra e Spagna sono le due finaliste di Euro2024 che si affronteranno questa serra all’Olympiastadion di Berlino. Per le Furie Rosse sarà la prima finale raggiunta nel torneo dopo il 2012, mentre gli inglesi si giocano la loro seconda chance di portare il trofeo a casa, dopo aver perso tre anni fa contro l’Italia.
Questa è l’Inghilterra più spagnola che ci sia mai stata
Il Guardian – con Barney Ronay – sottolinea come siano diventati simili i due stili di gioco di entrambe le squadre, precedentemente molto lontani:
Ora prendiamoci Berlino. Per venti minuti contro l’Olanda c’è stato dominio, e ora i giocatori hanno avuto la loro ricompensa. Una seconda finale in tre anni rappresenta un grande patrimonio per l’Inghilterra. Qualunque sarà il risultato finale, questo è già un gran traguardo dell’era Southgate; arriva però con tante critiche. Ma anche il rumore è utile. Per molti versi sarà una finale tutta spagnola; gli inglesi rispecchiano gli iberici, in termini di cultura e influenza tattica calcistica.
Quelle che vediamo oggi sono due squadre fortemente influenzate dal successo della dinamica Spagna-Barcellona-Olanda dell’ultimo quarto di secolo. Ventisette giocatori nelle due squadre hanno un allenatore spagnolo nel proprio club (se mettiamo anche Xavi nel conteggio, altrimenti ventitré). Pep Guardiola è l’influenza maggiore di Southgate, ma l’intera Premier League può sembrare un tributo a Pep, dagli allenatori cresciuti con lui, ai giocatori di alto livello della Manchester City academy sparsi per l’intero Paese.
La differenza tra queste due nazionali è che la Spagna è sempre stata la Spagna, facendo dei propri punti di forza il possesso palla, movimenti veloci e le ali d’attacco che accompagnano la punta centrale. Mentre l’Inghilterra ora ha una generazione che arriva da un’accademia dello stesso stile calcistico di quella iberica.