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Ma Spalletti che attacca i calciatori dicendo che non avevano il coraggio di tirare i rigori?

Come il De Laurentiis dello scorso anno: si assume le responsabilità a chiacchiere, in realtà le scarica su chiunque capiti a tiro

Ma Spalletti che attacca i calciatori dicendo che non avevano il coraggio di tirare i rigori?
Italy's head coach Luciano Spalletti speaks to the press ahead of the UEFA Euro 2024 Group B football match between Croatia and Italy at the Leipzig Stadium in Leipzig on June 24, 2024. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

Ma Spalletti che attacca i calciatori dicendo che non avevano il coraggio di tirare i rigori?

Spalletti è uguale a De Laurentiis (lo abbiamo scritto qui), fa finta di assumersi responsabilità e invece le scarica a destra e a sinistra. Soprattutto sui calciatori. Emblematico quel che ha raccontato ieri in conferenza stampa sui tanti calciatori che non se la sentivano di tirare i rigori nel caso (remotissimo) di conclusione dopo i supplementari. Probabilmente i calciatori sapevano benissimo che avrebbero perso.

Ecco cosa scrive il Corriere della Sera:

Se voleva insinuare ancora dei dubbi sulla personalità dei suoi azzurri, dopo aver elencato nel dopo partita vari fattori fra cui il caldo (peccato perché ieri a Berlino c’erano 15 gradi in meno), Spalletti ci è riuscito, rivelando un dettaglio della riunione tecnica che si è tenuta poche ore prima del calcio d’inizio contro la Svizzera.

Il sorriso sarcastico di Spalletti dopo l’aneddoto

Rispondendo a una domanda sulla maglia azzurra vissuta quasi come un peso dai suoi giocatori, il c.t. ha raccontato come è andato l’appello per i possibili rigoristi. «Che possa diventare un peso la maglia azzurra non lo so, ma dopo questa gara cercheremo di andare a capire e cercheremo soprattutto delle risposte. Prima di andare via dalla riunione della mattina, abbiamo chiesto chi se la sarebbe sentita di tirare il calcio di rigore e ce ne sono stati diversi che non hanno alzato il braccio, che non lo volevano battere — sottolinea il c.t. azzurro —. Queste prove qui verranno fatte anche per capire chi se la sente di gestire questa pressione, ma va fatto un racconto completo e onesto. Non tanto per far venire fuori un polverone, perché c’è già polvere di suo».

Il sorriso sarcastico al termine del breve aneddoto lascia capire quanto Spalletti sia rimasto sorpreso e a conti fatti deluso della mancanza di personalità della propria squadra, che a differenza delle sfide con Albania e Croazia non ha reagito alle difficoltà. Poi si può discutere sull’opportunità o meno dell’appello per gli eventuali rigori: già insinuare l’ipotesi di quello scenario nelle teste dei giocatori, invece di puntare anche mentalmente a vincere la partita, può aver seminato ulteriori dubbi in una squadra che non si è mai sentita sicura in campo. Per i troppi esperimenti tattici e tecnici. Forse anche per quelli psicologici.

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