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Malagò: «Italia-Svizzera sembrava Scherzi a parte. Gravina si è sentito tradito dai calciatori»

Il presidente del Coni al Corsera: «Non hanno mai dato l’impressione di metterci anima e cuore. Spalletti ha ammesso di aver sbagliato»

Malagò: «Italia-Svizzera sembrava Scherzi a parte. Gravina si è sentito tradito dai calciatori»
Roma 01/02/2024 - Il Presidente della Repubblica incontra la squadra di Coppa Davis / foto Image Sport nella foto: Giovanni Malago’

Malagò: «Italia-Svizzera sembra Scherzi a parte. Gravina si è sentito tradito dai calciatori». Il presidente del Coni Giovanni Malagò intervistato dal Corriere della Sera.

«Davanti alla disfatta con la Svizzera ho pensato di essere in una puntata di “Scherzi a parte”».

Come ha vissuto l’eliminazione dall’europeo?

Malagò: «Mi è capitato di assistere a sconfitte, ovvio. In sport individuali può succedere che il tennista o il nuotatore di turno proprio nel giorno della gara, a causa di un problema fisico o mentale, abbia una pessima prestazione. Ma in uno sport di squadra, con la possibilità di effettuare cinque sostituzioni su undici, la scena mi è sembrata inverosimile: i giocatori in campo hanno trasmesso la sensazione di frustrazione e umiliazione. Sembrava che neanche se ne accorgessero, perché in genere se sei in difficoltà magari ti fai prendere dalla foga agonistica, invece erano proprio amorfi. Non hanno mai dato l’impressione di metterci anima e cuore».

Non è responsabilità di Spalletti trasmettere la mentalità giusta?

«Certo, del resto è stato onesto nell’ammettere di aver sbagliato e che il mestiere del selezionatore è diverso da quello dell’allenatore. Che peccato: dopo il gol di Zaccagni alla Croazia al 98’ e quell’autostrada nella parte buona del tabellone pareva che fossimo nella migliore situazione possibile».

Ha sentito Gravina?

«Certo, mi sono permesso di dirgli che non avrebbe potuto dilatare nel tempo questa situazione: l’aria si è fatta irrespirabile. Prima di questa tragedia nazionale, le elezioni federali si sarebbero dovute tenere fra febbraio e marzo del prossimo anno. Le ha convocate invece a novembre, alla prima data utile. Chi chiede le dimissioni deve sapere che, quando un presidente lascia, decade il consiglio che, in attesa di nuove elezioni entro novanta giorni, esercita le funzioni di ordinaria amministrazione. Chi arriverà si prenderà le sue responsabilità e deciderà se accordare fiducia a Spalletti oppure fare altre valutazioni».

In che stato d’animo ha trovato il presidente della Figc?

«Diciamo che l’aria già non era bella per i problemi che esistevano prima di questo tracollo. Ho avvertito delusione. Ho percepito che si è sentito tradito da chi è andato in campo. Il problema piuttosto nel calcio è un altro».

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