«In questo preciso momento storico, in cui siamo testa e cuore sulla spedizione di Parigi, ne avremmo fatto volentieri a meno. Non c’è nulla di definitivo»

Anche Malagò, presidente del Coni, entra nella contesa per l’emendamento Mulé. Oggi la notizia della lettera di Fifa e Uefa alla Figc in cui, di fato, minacciavano pesanti sanzione se l’emendamento avesse esito positivo in Parlamento. Poi l’intervento dello stesso deputato Mulé che ha confermato la volontà di andare avanti. Il presidente del Coni, invece, butta acqua sul fuoco. A margine del Consiglio nazionale odierno ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Malagò: «È una lettera che fa riflettere e sulla quale fare delle considerazioni»
«È una lettera che fa riflettere e sulla quale fare delle considerazioni – ha commentato il presidente del Coni. Non penso che non ci siano responsabili né che il nostro Paese sia l’unico in cui ci sono delle dinamiche di interpretazione o discussione su temi di politica sportiva. In questo preciso momento storico, in cui siamo testa e cuore sulla spedizione di Parigi, ne avremmo fatto volentieri a meno».
La precisazione di Malagò: «Non c’è nulla di definitivo nel modo più assoluto. L’emendamento, che sarà riformulato, né tantomeno la lettera di Fifa e Uefa comportano azione e controazione. Bisogna fare tutte le possibili riflessioni anche perché siamo l’Italia e siamo la nazione ospitante degli Europei del 2032. Meglio mettere acqua sul fuoco perché non mi sembra un vantaggio per nessuno adottare politiche diverse»
Mulé sulla lettera: «Vedremo quanto sia fondata e a quando risale. L’emendamento va avanti»
Il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulé, al margine della presentazione di un libro alla Camera ha commentato con i cronisti presenti la lettera congiunta di Fifa e Uefa inviata alla Figc. Nella lettera si ammonisce l’Italia per l’emendamento a sua prima firma. A chi chiede se l’emendamento possa andare avanti, Mulè risponde:
«Questa lettera arriva per posta prioritaria prima di discutere un emendamento che, guarda un po’, riguarda quei soggetti. Andremo a scoprire quanto sia fondata e a quando risale. Magari interverranno delle ulteriori cose nel corso del pomeriggio. Di certo il Parlamento va avanti, essendo un presidio di democrazia, e quindi discuteremo serenamente l’emendamento».