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Marchisio, striscione ultrà Juventus: “uomo di m…”. Lui replica: «non sapete niente, tutto vi è concesso»

La Stampa. Bell’ambientino a Torino sulla città che sarebbe torinista. Gli ultras appendono lo striscione davanti al suo ristorante.

Marchisio, striscione ultrà Juventus: “uomo di m…”.  Lui replica: «non sapete niente, tutto vi è concesso»
Db Torino 11/03/2018 - campionato di calcio serie A / Juventus-Udinese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Claudio Marchisio

Qualche giorno fa Claudio Marchisio ha dichiarato che a Torino sono più i tifosi del Toro che quelli della Juve. Frasi che non sono piaciute al tifo organizzato bianconero che ha preso di mira l’ex centrocampista e bandiera del club. Questa mattina è comparso uno striscione firmato dal gruppo ultrà “Drughi bianconeri”. A darne notizia lo stesso Marchisio e La Stampa.

Marchisio attaccato dagli ultrà della Juventus

Le parole dell’ex calciatore juventino al  podcast “De Core” (di Alessandro Pieravanti e Danilo da Fiumicino):

«Torino è calda soprattutto per la tifoseria del Torino, non della Juventus. Il tifoso della Juventus a Torino non è che lo si trova tanto. Quando c’è il derby della Mole sono loro l’anima del derby, che lo tengono sempre attivo, mentre il tifoso della Juventus è un po’ sparso ovunque».

Queste dichiarazioni sono il motivo dell’attacco ultrà ai danni di Marchisio. L’ex centrocampista questa mattina ha risposto sottolineando di aver citato una “statistica”. Nello striscione messo in mostra dagli ultrà si legge:

«Da giocatore lacchè della società, da disoccupato sei un rinnegato. Uomo di m*rda!».

 

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«Questa mattina – scrive Marchisio sui suoi social – mi sono svegliato con il cellulare intasato dalla foto che vedete. Mi rivolgo quindi a voi quattro, con il volto coperto, che con orgoglio mostrate questo striscione. È evidente che ognuno è libero di avere il proprio pensiero e che, nei limiti della decenza, abbia il diritto di condividerlo. Quello che però proprio non sopporto è che certe persone pensano che essere “tifosi” dia loro il diritto di compiere gesti che vanno oltre i limiti. Perché pensate di avere il diritto di appendere quello striscione fuori da un ristorante di cui, tra l’altro, non sono unico socio? Perché pensate che i ragazzi che lavorano al ristorante debbano perdere del loro tempo prezioso rimuovendolo? Perché pensate che le attività vicine debbano essere turbate da questo gesto, così come i loro clienti? Perché nel calcio è sempre tutto ammesso? Perché non esiste mai un confine?».

«Non mi dà neanche fastidio il contenuto dello striscione – continua l’ex centrocampista – ma il gesto di averlo appeso fuori dal ristorante».

«Voi quattro, che mostrate quella scritta, non sapete niente»

«Due parole sul messaggio – scrive ancora Marchisio – Voi quattro, che mostrate quella scritta, non sapete niente. Non avete idea dei sacrifici miei e della mia famiglia, dei chilometri percorsi per allenarmi da bambino e da ragazzo nei campi più sperduti della provincia. Dell’adolescenza mai vissuta, delle amicizie perse perché non c’ero mai. Non avete idea del tempo sottratto a mia moglie e ai miei figli, che non recupererò mai più.

Non avete idea della sofferenza per gli infortuni avuti per non essermi mai risparmiato un solo giorno. Del coraggio di farsi da parte quando era il momento di mettere davanti la squadra ai miei interessi personali. Ma non avete neanche idea di quanto sia stato bellissimo vivere questa vita insieme ai tantissimi tifosi che hanno colorato la mia vita. Tifosi, loro sì, voi no! Citando uno striscione decisamente più romantico di questo: “Son tutti Juventini ma Marchisio lo è un po’ di più».

 

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