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Marquez: «Non so se per me il declino sia già iniziato»

A Speedweek.com: «Quando sei in cima devi lavorare più duramente per rendere la discesa più agevole. Non so se per me ci vorrà ancora un anno o forse due o tre»

Marquez: «Non so se per me il declino sia già iniziato»
Montmelo’ 26/05/2024 - gara Motogp / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Marc Marquez ONLY ITALY

Il Campionato del Mondo MotoGP è in pausa estiva. Ma prima di arrivare alle vacanze, lo scorso giugno è stata ufficializzata la firma di Marc Márquez per il Ducati Lenovo Team. Il catalano è attualmente terzo in classifica e lascerà la Gresini dopo una stagione. In un’intervista a Speedweek.com quando gli viene chiesto se questo nuovo contratto con Ducati sarà l’ultimo: «Non si sa mai, ma non lo voglio. Quando mi sento competitivo. Voglio restare più di questi due anni».

Marquez: «Quando sei in cima devi lavorare più duramente»

Per il pilota spagnolo essere competitivo «significa essere tra i primi sei in ogni gara» e «molto competitivo significa essere tra i primi tre». E ancora: «Per vincere un campionato servono tutti gli strumenti e tutte le cose al posto giusto». L’otto volte campione del mondo afferma che « ogni fine settimana è come un’iniezione di energia» per Marquez e ricorda che prima «lottavo per la top 10 e lunedì e martedì ero stanco». «Ora torno a casa lunedì pieno di energia, dopo un fine settimana pieno di adrenalina e un’enorme iniezione di energia positiva nel mio corpo» .

Vincere una gara? «Si tratta di una cosa che non può essere forzata. Non è un’ossessione».

L’infortunio del 2020 lo ha sentato «come persona e come professionista  e capisce che essere il numero 1 non è qualcosa di  normale. Chi vince è ‘quello speciale’. Continueremo a cercare di essere di nuovo quella persona speciale in futuro, ma dobbiamo essere pazienti».

Marquez ricorda:

«Quando arrivi qui a 20 anni conosci la MotoGP ma non sai nulla di quello che sta succedendo. Ti fidi semplicemente del tuo istinto naturale, lotti contro i grandi nomi e non hai nulla da perdere. I giovani corridori iniziano questo sport con un ritmo diverso, senza infortuni e con un istinto naturale. Acosta, Martín o Bagnaia, guidano con naturalezza. Ogni atleta ha il suo momento. E una volta arrivato in cima, devi lavorare sempre più duramente per rendere la discesa un po’ più agevole. Non so se per me questo declino è già iniziato o se ci vorrà ancora un anno o forse due o tre. Lo capiremo tra circa cinque anni», conclude il pilota Gresini.

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