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Martin: «Questo weekend ero superiore in termini di guida. Devo valutare cos’è successo a mente fredda»

Dopo la caduta al Gran Premio di Germania: «Non è il momento di trovare scuse. Alla fine, se c’è una caduta, c’è un errore. Si tratta solo di capirlo, di analizzarlo bene»

Martin: «Questo weekend ero superiore in termini di guida. Devo valutare cos’è successo a mente fredda»
Sachsenring (Germania) 18/06/2023 - gara Motogp / foto Ufficio Stampa Motogp/Image Sport nella foto: Jorge Martin

Jorge Martin non è più il leader del mondiale in MotoGp. Dopo la caduta di oggi, Pecco Bagnaia è in vetta a dieci punti di distanza dallo spagnolo.

Marca riporta le parole di frustrazione di Martin dopo il Gran Premio in Germania.

«È un momento importante della mia carriera per capire perché mi sta succedendo questo. Quest’anno ci sono già stati due casi in cui sono caduto a terra in una situazione simile e c’è qualcosa che non so se sia acceso a livello mentale o a livello di guida, ma c’è qualcosa da migliorare e niente, non ho altra scelta che rialzarmi, continuare a lottare, analizzare con freddezza cosa sarebbe potuto succedere e concentrarmi per dare ancora una volta la mia versione migliore ».

Sulla caduta

«Non posso dirvi molto. Non è il momento di trovare scuse. Alla fine, se c’è una caduta, c’è un errore. Si tratta solo di capirlo, di analizzarlo bene. In questo momento, potrei dirvi lo stesso che a Jerez, ma non sarebbe vero. Preferisco, con il tempo, analizzare bene perché mi sta succedendo questo. Fa male, ovviamente, e anch’io non ho avuto il tempo di analizzarlo. Niente, sarà una notte di sonno duro e domani ricominceremo a lavorare».

Martin: «Neanche io mi spiego questa caduta…due giri prima ero il re del paddock»

Le cause

«Non credo che sia nemmeno una motivazione… Due giri prima di cadere ero il re del paddock e ora non sono nemmeno il peggiore. Non so, sono cose che possono succedere. Devo valutare a mente fredda di cosa si tratta. In questo momento non posso dirlo, ma gli incidenti a Jerez, al Mugello e qui sono stati identici: con i freni, in entrata di curva, nelle curve a destra. C’è qualcosa che non so cosa sia successo e a due giri dalla fine, che avevo praticamente fatto, avevo praticamente tutto sotto controllo, avevo il ritmo, ho guidato molto bene, avevo Pecco sotto controllo, anche se lui ha recuperato quello 0,5, io sono riuscito a mantenere quello 0,5 per avere quel margine all’ultimo giro. È chiaro che eravamo entrambi al limite, ma credo di aver guidato molto bene».

Da gara perfetta alla caduta

«C’è stato un momento in cui Pecco mi ha superato, ma mi ha anche aiutato a farlo allontanare. Io risparmiavo ancora più gomma di lui, vedevo che, a volte, sembrava che si stesse allontanando da me, ma stava usurando molta gomma. Pensavo di avere molta forza per la fine della gara, a dire il vero. E così è stato. Fino a quel momento non era riuscito a raggiungermi. E questo gli sarebbe costato, credo. È chiaro che fino a quel momento è stata un’ottima gara, credo di aver guidato molto bene, ero molto concentrato in ogni momento ed è un peccato per la caduta».

Il livello rispetto a Bagnaia

«Credo di essere stato superiore in termini di guida questo fine settimana. Certo, sono caduto, non ho finito il lavoro, ma ieri ho vinto, ero in pole e volevo chiudere in bellezza. Non è andata così. Sarebbe bello andare in vacanza e divertirsi e dire “sono il re, sono il re”, ma è così. Un’opportunità per continuare a lavorare e vedere la realtà per quello che è. La pressione, la palla, la passo a Pecco e continuo a lavorare».

 

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