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Olimpiadi, a Parigi nessun record del mondo nel nuoto a causa delle piscine poco profonde

Dovrebbero essere profonde 3 metri. A Parigi sono profonde solo 2,2. Così le onde create si riflettono dal fondo, rendono l’acqua turbolenta e rallentano i nuotatori

Olimpiadi, a Parigi nessun record del mondo nel nuoto a causa delle piscine poco profonde
An overview shows Italy's Thomas Ceccon as he competes in the final of the men's 100m backstroke swimming event during the Paris 2024 Olympic Games at the Paris La Defense Arena in Nanterre, west of Paris, on July 29, 2024. (Photo by Manan VATSYAYANA / AFP)

Il motto olimpico è Citius, Altius, Fortius. Ovvero Più alto, più veloce, più forte. Ciò non vale per la maggior parte dei nuotatori a Parigi. Infatti sembra che “qualcosa impedisce ai migliori nuotatori del mondo di nuotare più velocemente di quanto non facciano di solito in queste Olimpiadi”.

A scriverlo questa mattina quasi tutti i quotidiani europei. Ma anche The Athletic ne parla e sottolinea come a cinque giorni dall’inizio delle gare in piscina “non è stato stabilito un solo record mondiale nella piscina costruita all’interno di quella che di solito è una sala da rugby e concerti“.

La poca profondità delle piscine alle Olimpiadi di Parigi penalizza gli atleti

Il problema è la profondità della piscina. “Sono solitamente profonde 3 metri. Le piscine qui sono profonde solo 2,2 metri, ben lontana dal “Water Cube” delle Olimpiadi di Pechino del 2008, che era profondo 10 piedi (poco più di 3 metri, ndr) e sede di 25 record mondiali individuali e di squadra e 65 record olimpici“.

L’effetto più diretto di questa situazione però non è la mancanza di record, quando le prestazioni degli atleti. «La relativa mancanza di profondità della piscina di questi Giochi crea più turbolenza nell’acqua, il che rallenta i nuotatori. World Aquatics, l’organismo di governo del nuoto, raccomanda che le piscine siano profonde tre metri, con un minimo di 2,5 metri. La Francia si è aggiudicata i Giochi nel 2017 e le è stato permesso di costruire la piscina alla sua profondità. Amandine Aftalion, scienziata senior presso il Centro nazionale francese di ricerca ha chiarito: «Quando nuoti, crei un’onda e l’onda va dietro e va sotto. E se la piscina è troppo bassa, l’onda si riflette dal fondo e rende l’acqua turbolenta e, di conseguenza, rallenta i nuotatori. Ma è consigliato avere tre metri, perché è molto meglio per i record e perché limita le onde che si riflettono sul fondo e creano resistenza».

Martinenghi favorito dalla piscine più basse

Anche Libero questa mattina sottolinea il deficit delle vasche olimpiache anche se, nel concreto si sono rivelate, abbastanz benevoli con gli italiani:

 Thomas Ceccon si è reso conto che qualcosa non quadrava fin dalle batterie: in finale addirittura ha quasi toccato il fondo al momento della partenza, ma ciò non gli ha impedito di vincere l’oro nei 100 dorso. Per assurdo la piscina lenta ha invece giocato a favore di Nicolò Martinenghi, oro nei 100 rana: non era tra i favoriti, ma le onde di ritorno hanno reso la gara apertissima negli ultimi metri, con l’italiano che ha vinto facendo valere la sua animalesca competitività.

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