L’anno scorso De Laurentiis avrebbe incassato il doppio ma il passato non ritorna. Gli errori vanno accettati. La realtà è questa e va ufficialmente avviata l’era Conte

Osimhen al Chelsea per 70 milioni più Lukaku sarebbe un’operazione riformista, la migliore possibile oggi
Date le condizioni attuali, l’eventuale trasferimento di Osimhen al Chelsea per 70 milioni più Lukaku sarebbe un’operazione riformista. Nonostante le smentite dell’agente (smentite relative allo scambio di prestiti non all’affare in sé). De Laurentiis prenderebbe atto (finalmente) della realtà, dell’effettivo valore del calciatore, delle condizioni del calciomercato, e otterrebbe il massimo possibile oggi. Più o meno 95 milioni. Perché Lukaku il Napoli lo avrebbe pagato 25 milioni. Poi, magari a bilancio ne andranno 40 ma Osimhen di fatto sarebbe ceduto – se l’affare andasse in porto – per 95 milioni.
Leggo di scambi fantasiosi con Victor spedito di qua e di là come se fosse un pacco da consegnare velocemente. Questo pacco peró è il capocannoniere del terzo scudetto della storia del Napoli. Rispetto e stop con le fake news!!!!#teamRC @victorosimhen9
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— Roberto Calenda (@RobertoCalenda) July 30, 2024
Ovviamente se solo pensiamo alla scorsa estate, non è nient’altro che una svendita. Dodici mesi fa a De Laurentiis sono arrivati a offrire 180 milioni per il nigeriano e il presidente per tutta risposta disse che ci voleva il duecentino. Ora lo guarda col cannocchiale il duecentino. E deve accontentarsi di una cifra inferiore ai cento. È inutile stare a recriminare sul passato. Abbiamo scritto a sufficienza che De Laurentiis, nonostante la sua fama, non è un mago delle cessioni. È troppo ingordo per esserlo. “Vendi e pentiti” diceva Mino Raiola che riprendeva un vecchio adagio del mercato azionario. De Laurentiis non ha saputo vendere Koulibaly per una cifra vicina ai cento milioni, Allan al Psg a settanta, Osimhen. Ma, volendo, anche Mertens, Fabian Ruiz.
Ma questo è il passato. Se l’operazione dovesse realmente concludersi, a De Laurentiis andrebbe il merito della presa d’atto. C’è un allenatore nuovo. C’è un progetto nuovo. Che non può certo arenarsi per le conseguenze di una delle tante scelte sbagliate dello scorso anno, quando il signor Aurelio era perso nei fumi dello scudetto e nell’illusione di dimostrare che il tricolore era stato solo merito suo.
Senza Osimhen, comincerebbe ufficialmente l’era Conte
Novantacinque milioni non sono pochi, maledetti e subito. Sono giusti maledetti e subito. Servono a voltare pagina e a decretare ufficialmente l’avvio dell’era Conte. Con Kvaratskhelia calciatore fiore all’occhiello, che merita un rinnovo adeguato alla sua qualità. Con uno spogliatoio in cui nessuno guadagna dieci milioni di euro netti l’anno. La permanenza di Osimhen provocherebbe non pochi problemi di gestione al nuovo tecnico e al suo staff.
Il 18 agosto comincia il campionato. Lukaku deve arrivare a Napoli quanto prima. Osimhen è stato una pagina gloriosa, storica, del club e della città. Ma la pagina va girata. Col minor rammarico possibile. È inutile piangere sui bonifici che non sono stati versati. De Laurentiis ha tanti pregi e ovviamente anche qualche difetto. Dall’ingordigia non guarirà mai. Il prossimo anno, se dovessero verificarsi analoghe condizioni, ripeterebbe lo stesso errore. Non a caso la migliore operazione in uscita la mise a segno con Higuain che aveva la clausola di 90 milioni. Altrimenti alla Juve ne avrebbe chiesti 150 e Gonzalo ci sarebbe rimasto sullo stomaco. Anche Cavani fu venduto con la clausola (63 milioni).
Vediamo come andrà. Ma Osimhen al Chelsea per Lukaku e 70 milioni segnerebbe l’inizio dell’era Conte. E anche la chiusura – finalmente – della gestione degli orrori post scudetto.