Il Corsport: Conte non sa su quale centravanti principe potrà contare a dieci giorni dalla Coppa Italia. Il Psg è scomparso

Osimhen sempre più lontano dal progetto Napoli, stasera salterà la quarta amichevole di fila. Lo scrive il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini.
Ecco cosa scrive il quotidiano diretto da Ivan Zazzaroni:
Osimhen, dal canto suo, sembra ogni giorno più lontano dal progetto, tanto che continua ad allenarsi ma oggi salterà anche l’amichevole contro il Brest in programma al Patini, la quarta consecutiva del programma estivo, en plein.
Antonio Conte non ha ancora ben chiaro su quale centravanti principe potrà contare a dieci giorni dalla Coppa Italia, ma il Napoli sta facendo di tutto per accelerare e dare una scossa definitiva alla questione.
Il Psg, dopo aver incassato l’ultimo rifiuto di De Laurentiis per Osi al cospetto di una proposta da 90 milioni di euro (per interposta persona), s’è messo in freezer e non ha più dato cenni sin dalla fine del ritiro a Dimaro: strategia o tensione, beh, conta poco, fatto sta che è in silenzio da qualche giorno nonostante l’interesse. Per completezza, non ha ancora ceduto uno tra Kolo Muani e Gonçalo Ramos e prima di investire ritiene di dover incassare e creare lo spazio necessario in rosa: attendere, prego.
Al Psg è finita l’era delle star strapagate e capricciose. Niente follie, nemmeno per Osimhen (L’Equipe)
Il quotidiano sportivo francese L’Equipe racconta il cambio di strategia del Paris-Saint Germain. Una strambata a livello industriale, precedente a questo calciomercato. È finita l’era delle star strapagate e capricciose. L’era si è chiusa con l’addio di Mbappé dopo quelli di Messi e Neymar.
È la strada scelta dalla dirigenza dei campioni di Francia, in linea con lo stato d’animo dell’azionista, stanco dei ripetuti capricci delle sue stelle strapagate e molto più interessato al suo tentativo di acquistare (abortito) il Manchester United che dalle notizie parigine di questi ultimi due anni. Durante le trattative per l’acquisizione di una partecipazione in Arctos Partners (che è entrata nel capitale a dicembre), i manager parigini hanno anche chiaramente presentato un progetto incentrato meno sulle stelle e più sui giovani, sulla formazione e sul collettivo.
Al Psg il periodo delle paillettes è finito.
Al Psg il periodo delle paillettes è finito.
Serviva per acquisire legittimità e far conoscere il Psg in tutto il mondo, come dimostra il numero di fan club in continua crescita dal 2016. Senza dimenticare l’indiretta garanzia di promuovere il Mondiale 2022 organizzata in Qatar, un capitolo ormai chiuso.
Negli ultimi mesi è cambiato anche il mercato del Psg. È stato preferito il modello Warren Zaire-Emery (18 anni).
Al momento gli abbonamenti non calano, nemmeno senza Mbappé. Enon c’è fuga di sponsor, anche perché sono quasi tutti legati alla casa madre.
Al Psg sono consapevoli che la partenza di Mbappé lascia un enorme vuoto in termini di efficienza. Garantiva da 40 a 50 gol all’anno. Luis Enrique spera che gli altri giocatori (Gonçalo Ramos, Randal Kolo Muani, Bradley Barcola, i centrocampisti) si sentano più liberi ma, come Ousmane Dembélé, con qualità anche molto apprezzate, il tecnico parigino e il suo staff credono che nessuno di loro abbia la statura per assumere un ruolo di numero uno dell’attacco.
Da lì, nelle ultime settimane, sono emerse le domande sull’importanza di acquistare o meno un goleador, da qui il rilancio della pista Victor Osimhen. Per il momento, la priorità di Luis Enrique e di Luis Campos è quella di un’ala creativa e decisiva.
L’Equipe fa i nomi di Yamal, Kvara, Sancho, Nico Williams.
L’ideale sarebbe attirare un elemento che sia efficace e carismatico. L’anno scorso, una finestra era stata socchiusa per alcune figure. Il Psg ci aveva provato per Harry Kane e Bernardo Silva. (…) Nel frattempo, il rinforzo più palpabile del Psg rimane il giocatore Rennes Désiré Doué (19 anni).