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Per Zielinski sarà difficile sradicare Mkhitaryan (che ha fatto suonare Al Bano al suo matrimonio)

La Gazzetta dedica un articolo al primo giorno da interista di Zielinski: i suoi punti di forza sono la qualità tecnica e l’integrità fisica

Per Zielinski sarà difficile sradicare Mkhitaryan (che ha fatto suonare Al Bano al suo matrimonio)
Zielinski (Carlo Hermann/Kontrolab)

Zielinski e la zolla da spartire con Mkhitaryan che ha fatto suonare Al Bano al suo matrimonio. 

La Gazzetta racconta il primo giorno interista del polacco che si è presentato ad Appiano Gentile per le visite mediche.

Zielinski ha scelto il beige. Il polacco – il primo della storia dell’Inter – si è palesato ieri mattina per le visite di rito vestito di un solo colore. Pantaloncini, maglietta e cappellino chiaro. Questo l’outfit per il suo primo giorno da interista, prima dell’allenamento ad Appiano Gentile. Inzaghi l’ha accolto fregandosi le mani. Da ieri ha a disposizione un’altra mezzala creativa per il suo 3-5-2. L’altra arriva dall’Armenia, parla sei lingue, ha assoldato Al Bano per cantare al suo matrimonio e l’anno scorso è stato il giocatore di movimento più utilizzato: 3526 minuti. Difficile sradicarlo dalla sua zolla preferita, quella tra il centrocampo e l’attacco, ma è anche vero che Zielinski gioca titolare da dieci anni, prima a Empoli e poi a Napoli (450 partite).

I punti di forza di Zielinski

Due i punti cardinali del suo gioco: la qualità tecnica e l’integrità fisica. Il polacco gioca almeno 45 gare l’anno dal 2016, nazionale compresa. Solo l’anno scorso si è fermato a 35 col Napoli. Sempre lì, sul centrosinistra, ma sa giocare anche a destra. Andrea Carnevale, il suo scopritore, racconta sempre che la prima volta in cui lo vide non riuscì a capire se fosse mancino o destro. Riservato quanto tecnico. Schivo quanto creativo. Anche fuori dal campo. Ai tempi dell’Empoli acquistò due palazzi a Zabkowice, la città dov’è nato. I suoi genitori li hanno trasformati in due orfanotrofi. Il suo compito è più semplice: mettere in difficoltà Inzaghi su chi far giocare nel fine settimana.

Piotr raccontato agli interisti (che non l’hanno presa bene) – Il Napolista

C’è l’ufficialità di Piotr Zielinski all’Inter. Ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2028. Noi qui vorremmo fornire agli interisti un foglietto di avvertenze, un bugiardino di Zielinski il centrocampista classe 1994 che gli interisti (e forse lo stesso Inzaghi) considera il sostituto ideale, l’alter ego, di Mkhitaryan. I due sono la perfetta copia dell’altra. Corsa? Poca, quasi inesistente. Tecnica? Tanta. Voglia? Si, ma niente di serio. Calciatori che decidono loro quando giocare e mettere i compagni davanti la porta.

Ecco, Zielinski – cui noi a Napoli saremo sempre grati – è perfetto per l’Inter, soprattutto per la pazza Inter. Quella definizione che Conte non tollerava. Il talento del polacco è ormai noto. Una tecnica sopraffina, da rimanere a bocca aperta, che però si accende come quei lumi collegati con un filo difettoso: quando vogliono loro. Un giorno Piotr sarà De Bruyne, farà innamorare il popolo di San Siro che tornerà a casa pensando che il prossimo figlio lo chiameranno Piotr.

Poi, però, la partita successiva, quel lume non si accenderà mai. Vagherà per il campo come se fosse accaduto qualcosa. Come se avesse ricevuto una brutta notizia proprio pochi minuti prima della partita. Come se avesse subito una delusione bruciante. È la normalità. Magari due partite dopo toglierà la ragnatela all’incrocio dei pali con un sinistro al volo. Sarà sempre così. Se uno conoscesse il calendario delle accensioni del lume, sarebbe perfetto. Magari Inzaghi e Marotta potrebbero rivolgersi a un uomo in grado indovinare il futuro. Oppure magari a un elettricista.

Al Napolista tante volte abbiamo gioito ma abbiamo anche penato per le giocate del polacco. Nell’ultima stagione, sono state più le imprecazioni. Come contro il Torino quando nelle pagelle Ilaria Puglia e Francesco d’Esposito scrissero:

Per lui la vita è ormai altrove. Talmente svagato che al 28’ fa da sponda a Zapatone (sul passaggio all’indietro di Lobo) nella prima occasione del Toro. Tutto questo ha un senso, Ilaria? – 4,5

Fossi in Marotta, a vederlo in campo così, mi farei restituire i soldi della trattativa. Inguardabile, soprattutto quando tira via la gamba nei contrasti – 4

Ma già allora Zielinski era un calciatore dell’Inter. Si aspettava solo la fine del contratto con il Napoli. Un esempio, ma potrebbero essercene tanti altri. Chi ha visto le partite del Napoli, chi tifa Napoli, sa quanto Zielinski possa essere croce e delizia. Dipende solo da lui, se ha voglia o meno.

Tenendo fede a quanto abbiamo scritto all’inizio: assumere a piccole dosi, non sempre efficace. Non ha particolari controindicazioni, tranne una: non mantiene le promesse. Ma non per colpa sua. È la sua natura.

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