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Perché Giuntoli da quando è alla Juventus fa le facce Magnum alla Zoolander?

È l’inquietante interrogativo dell’estate. Mentre la Gazzetta fa le pulci alla campagna acquisti bianconera e non ne è propriamente entusiasta

Perché Giuntoli da quando è alla Juventus fa le facce Magnum alla Zoolander?
Juventus Football director Cristiano Giuntoli reacts during the Italian Serie A football match between Torino and Juventus at the Grande Torino Stadium in Turin on April 13, 2024. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Perché Giuntoli da quando è alla Juventus fa le facce Magnum alla Zoolander?

C’è un interrogativo che si è insinuato nei meandri del calciomercato. Anche se non riguarda il campo né le trattative. Ma forse è qualcosa di più significativo. L’immagine assunta da Cristiano Giuntoli qualche mese dopo che si è insediato alla Juventus. Diciamo da quando ha ricevuto la pubblica investitura di John Elkann e ha avuto la certezza di aver fatto fuori Massimiliano Allegri. Da quel momento, spesso e volentieri Giuntoli è stato immortalato mentre era in posa Magnum, alla Ben Stiller in Zoolander. Una posa inconfondibile. Qui per motivi di copyright non possiamo pubblicare tutte le immagini di Giuntoli in versione Zoolander. Ma basta farsi un giretto su Google immagini, oppure ad esempio dare uno sguardo a questa pagina della Gazzetta dove compare l’articolo di Vocalelli cui tra poco accenneremo.

Giuntoli e l’ipotesi trauma infantile da Magath

C’è grande dibattito su questa trasformazione estetica del direttore sportivo ma potremmo anche definirlo signore e padrone della Juventus, almeno a livello tecnico. C’è chi, memore del suo tardivo coming out sulla sua infanzia juventina, fa risalire la novità a una smorfia temporanea che per qualche ora colpì l’allora undicenne Cristiano dopo la finale di Coppa dei Campioni del 1983 tra Amburgo e Juventus. Tutto accadde quando Magath fece partire il suo sinistro che andò a morire all’incrocio dei pali. Per il piccolo Cristiano, di bianconero bardato davanti alla tv, fu un duro colpo. Per fortuna passò rapidamente ma il ricordo è rimasto vivo e il ritorno alla casa madre bianconera potrebbe aver vivificato quella nefasta serata. Già crescere a Firenze da juventino non deve essere stato facile. Non sia mai veniva a saperlo Zeffirelli…

C’è invece chi è convinto che la posa sia una riedizione aggiornata degli occhiali da sole cantati da Franco Battiato: “C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero” (con la vocina minima immoralia in sottofondo). Il ds per non sbagliare in alcune fotografie compare sia con la posa Zoolander sia con gli occhiali da sole. Non si sa mai. Pare che ci sia uno studio approfondito sullo sguardo da opporre ai fotografi. Tutto alla Juventus è studiato, nulla è lasciato al caso: labbro superiore e labbro inferiore entrambi pronunciati? Labbro inferiore più sporgente? Quello superiore meglio di no, sembrerebbe  leporino.

Giuntoli Zoolander

US actor Ben Stiller arrives at the Italian premiere of the film “Zoolander No. 2” on January 30, 2016 in Rome. (Photo by TIZIANA FABI / AFP)

La Gazzetta non appare convinta del mercato bianconero

Ma c’è ancora chi, come la Gazzetta con Vocalelli, è legato a vecchi schemi calcistici. Non sembra attratto dal tema principale (Giuntoli Zoolander) ma ama i dettagli, le frattaglie, e preferisce analizzare il calciomercato bianconero. Che al momento, almeno stando a quanto scrive Vocalelli, non ha colpito l’immaginario degli osservatori.

Scrive la Gazzetta che fin qui il mercato bianconero

è stato interessante ma tutto sommato… ordinario. Non per quanto riguarda le cifre – in alcuni casi molto importanti – ma in riferimento ai profili. La Juve ha speso 20 milioni, che non sono pochi, per Di Gregorio; oltre 50, che sono tanti, per Douglas Luiz; più di 20 per Khephren Thuram; 12 per Cabal, reduce da una buona stagione al Verona.

Giuntoli ha praticamente venduto tutta la Next Gen (peraltro in parte valorizzata dal nemico Allegri) per acquistare calciatori certamente buoni ma comunque conosciuti.

una spesa complessiva di circa 150 milioni per giocatori molto conosciuti, con tante referenze e che tutti – ma proprio tutti – conoscevano. Per fare questo la Juve ha ceduto, o sta cedendo, i gioielli di famiglia. Quelli valorizzati anche da Allegri, nel corso di alcune stagioni molto tribolate e molto discusse. Fatto sta che è andato via Kaio Jorge, rientrato in Brasile, al Cruzeiro, per oltre 7 milioni di euro. Sono andati via, nell’affare Douglas Luis, Barrenechea e Iling Junior; sin dall’inizio del mercato si è capito che sarebbe stato messo in conto il sacrificio di Soulè; si parla moltissimo della partenza di Huijsen e ha già fatto le valigie Kean, che non è più un ragazzino, con i suoi 24 anni, ma è comunque il prototipo del calciatore che fa oscillare nei giudizi.

Vocalelli, probabilmente come altri, si aspettava il colpo alla Kvaratskhelia. Colpo che fin qui non c’è stato.

In tutto questo però manca proprio il colpo… alla Giuntoli. L’intuizione, l’acquisto che in fondo nessuno si aspetta e può rappresentare l’asso per cambiare completamente le carte in tavola. Quando Giuntoli ha comunicato a De Laurentiis di voler lasciare il Napoli e trasferirsi alla Juve, chi non ha pensato – immediatamente – a Kvara? Ecco, con lui – è stato il commento generale – la Juve si è assicurata un conoscitore del mercato meno esplorato e ha fatto un grande investimento in tutti i sensi. 

Sarà. Non mettiamo bocca sul mercato juventino. Ci interessa altro. Nostri insider ci hanno assicurato che in serata Giuntoli ha spedito a Thiago Motta due foto con le nuove pose da assumere. Thiago ha visualizzato. Ma non ha ancora risposto.

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