ilNapolista

Pirateria, Tebas contro Google e Apple: «Sono complici, possono portare il calcio mondiale all’estinzione»

Le parole del presidente de La Liga riportate da Marca: «Ospitano i siti dove si consuma la pirateria e da lì si fanno pagare la pubblicità»

Pirateria, Tebas contro Google e Apple: «Sono complici, possono portare il calcio mondiale all’estinzione»
2021 archivio Image Sport / Calcio / Javier Tebas / foto Imago/Image Sport

Javier Tebas, presidente della Liga, è intervenuto durante il “Sports Summit Mexico 2024” , in cui ha tenuto la conferenza “LaLiga Global Expansion”. Tra gli argomenti trattati dal presidente spagnolo anche quello della pirateria. Le sue parole riportate da Marca.

Tebas: «Ospitano i siti dove si consumano prodotti pirati»

Nella sua apparizione, Tebas ha affermato che Google e Apple possono portare il calcio mondiale all’estinzione, poiché sono complici del consumo di pirateria sugli smartphone.

«Siamo di fronte al problema più importante dell’industria sportiva, non solo del calcio. Se la pirateria aumenterà e il calcio potrà essere visto gratuitamente o pagando di meno più facilmente, i titolari dei diritti ci pagheranno di meno e questo significa meno soldi da investire negli acquisti, nei settori giovanili o nel migliorare l’esperienza dei tifosi», ha spiegato.

«Google e Apple hanno una grande responsabilità. Possono portare il calcio mondiale all’estinzione, poiché sono complici del consumo di pirateria.  Google ospita i siti web dove si consuma la pirateria e da lì si fa pagare la pubblicità e si finanzia», ha precisato Tebas.

De Siervo: «La pirateria incide perché chi paga i diritti tv lo fa vendendo abbonamenti»

L’Ad della Lega Serie A Luigi De Siervo, è intervenuto nel panel “Il metaverso della pirateria” durante il Festival della Serie A a Parma, come riportato da Calcio e Finanza.

«Credo che siamo in una fase delicatissima, circa a metà della nostra staffetta. Abbiamo iniziato una 4×400, facendo la prima frazione tutti insieme con il Parlamento che ci ha consegnato una legge che individua la strada corretta. Per la prima volta siamo nella condizione di capire il problema che stiamo vivendo. Sono sterili le discussioni sul vendere bene o male i diritti. Quello che deve essere capito è che i soldi che raccogliamo nell’asta sono il frutto della vendita di abbonamenti. Se come sistema Paese non ne garantiremo uno corretto, la diminuzione degli abbonati rischia di impoverire tutto il sistema. L’enormità di questo problema è stata compresa».

ilnapolista © riproduzione riservata