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Prandelli: «Il problema non è Spalletti ma l’intelligenza e l’umiltà dei calciatori»

A Rai Radio 1: «Molte squadre sono uscite dall’Europeo con dignità, noi no. Già nel 2014 mi accorsi che la Nazionale poteva non essere all’altezza negli anni a venire».

Prandelli: «Il problema non è Spalletti ma l’intelligenza e l’umiltà dei calciatori»
Hermann / KontroLab

L’ex ct della Nazionale italiana Cesare Prandelli è intervenuto ai microfoni di Rai Radio 1 dopo l’eliminazione degli Azzurri a Euro2024 avvenuta per mano della Svizzera.

Prandelli: «Ultimamente i calciatori stanno diventando personaggi. Siamo usciti dall’Europeo non in modo dignitoso»

«Con la Svizzera cosa poteva fare Luciano [Spalletti]? Ha provato a cambiare, le ha provate tutte, ma sono mancati temperamento, carattere, determinazione, voglia di vincere. Se ci fosse stato in campo un Chiellini, probabilmente avremmo fatto qualcosa in più. I protagonisti sono i giocatori: l’allenatore può fare tanto, ma se gli interpreti sono questi… Molte squadre sono uscite con dignità, noi non lo abbiamo fatto».

Sui Mondiali 2026:

«Il rischio di non qualificarci c’è. Quando nel 2014 fummo eliminati, in conferenza stampa dissi: “ma siamo sicuri che nei prossimi anni ci andremo?” Già ai tempi avevamo dei dati che mostravano un trend di grande negatività in prospettiva. Non riusciamo a proporre giocatori in prima squadra, a farli crescere, a dar loro una forza morale forte e quindi li perdiamo. Forse la Federazione deve fare qualcosa in più, deve cercare di farli crescere in casa i ragazzi. Qualche giornalista mi ha chiamato dopo qualche anno dicendomi: ‘ai tempi ti abbiamo preso in giro ma dovremmo chiederti scusa’. Ma non è che io sia un indovino. Questo è il momento di fare, di mettere in campo delle proposte, di creare un pool di persone che abbiano voglia di dare qualcosa al calcio. Non servono i contratti, serve la volontà di fare qualcosa».

La crisi dirigenziale in Italia:

«Ci sono molte proprietà non italiane, sono questi fondi di investimento gestiti da manager e quindi trovano difficoltà a rapportarsi con un calcio che per loro è una cosa diversa. Dobbiamo formare anche nuovi dirigenti, sono tante le cose da fare, ma se non iniziamo continuiamo a ripetere le stesse cose. Bisogna partire subito, senza mettere in discussione Gravina e Spalletti, che non c’entrano nulla. Qui il problema è il movimento calcio in generale. Calciatori senza motivazioni? Dipende come sono cresciuti e come sono stati educati. Il tifoso vede sempre il calciatore come quel ragazzo che ha soldi, fama e poi, quando vai in campo, se fa prestazioni come agli Europei, mette in discussione anche l’uomo-calciatore. Mi pare che ultimamente stiamo diventando personaggi: il calcio sta diventando un gioco globale, dove ci sono questi calciatori che diventano dei grandi personaggi. Ma per reggere il personaggio bisogna avere una grande intelligenza e una grande umiltà. Cristiano Ronaldo è al sesto Europeo e non gli si può mai rimproverare nulla dal punto di vista della prestazione».

Sulla possibilità di esonerare Spalletti, Prandelli ha invece dichiarato:

«Assolutamente no, non sono d’accordo».

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