È la prima azienda indipendente specializzata che stima la performance dal punto di vista tecnico ed economico. A settembre ne valeva 90. Haaland 189, Mbappé 175. In Serie A Lautaro 92, seguito da Vlahovic con 83.
Quanto vale Victor Osimhen? Non parliamo di prezzo ma di valore. Sì, a volte coincidono, ma raramente, perché rappresentano due punti di vista diversi. Il prezzo sintetizza la vista del mercato, o della “domanda” per chi ha studiato economia. Ovvero, quanto si è disposti a pagare per un bene, qualunque esso sia. Il valore, invece, rappresenta il punto di vista di un particolare acquirente. Per capirci: oggi il mercato dei calciatori paga in media un calciatore come Osimhen, ovvero un attaccante delle sue caratteristiche anagrafiche, tecniche e di esperienza un certo prezzo che dipende peraltro dalla disponibilità di sostituti sul mercato. È il classico meccanismo della domanda, appunto. Questo prezzo varia minimamente in un certo range che è piccolo per prodotti standard. Infatti, se devo ad esempio comprare una Coca cola, difficilmente la troverò a 50 euro e di norma (nei supermercati il prezzo varia davvero poco). Ma la Coca Cola è un prodotto standard, appunto: è disponibile in quantità pressoché infinita, quasi ovunque ed esattamente identica, indipendentemente da dove la compri o quanto la paghi.
Il calciatore, evidentemente no. Benché giuridicamente sia un lavoratore dipendente, nel calciomercato è trattato come bene oggetto di compravendita. Si tratta di un bene di qualità assai volatile (spesso all’interno della singola partita), dal rendimento incerto (basta considerare infortuni, difetti caratteriali, compatibilità con compagni e allenatore, instabilità emotiva…) e soprattutto di scarsa reperibilità al di sopra del livello medio di prestazione: di norma, più forte è, meno ce ne sono. A questo occorre aggiungere che chi tratta questo bene atipico, lo fa in finestre temporali limitate (il calciomercato, appunto), secondo regole rigide (quelle della federazione, della confederazione, della Fifa, fiscali, giuslavoristiche), con pressioni significative a decidere in tempi brevi, e si tratta in ogni caso sempre di una duplice trattativa che coinvolge almeno tre soggetti (chi cede, chi acquisisce e il calciatore) se non di più quando esistono vincoli derivanti da transazioni pregresse. Quindi il prezzo di un calciatore, per via della natura atipica del bene è più volatile di quello della Coca Cola.
Passiamo al valore. Nel caso della Coca Cola, il valore coincide col prezzo. Questo dipende da come il prezzo si forma sul mercato e che in sostanza riflette il valore che milioni di clienti attribuiscono in media ad un prodotto indistinto. Nel caso del calciatore, ed ancor più di un calciatore di alto livello come Osimhen, i clienti sono pochi, i sostituti ancora meno. Il prezzo è inquadrabile in una certa fascia individuata da quello pagato per giocatori simili in tempi recenti (secondo il criterio della comparabilità o della ragionevolezza). Il valore invece è assai diverso e varia molto in base all’acquirente e alla sua capacità di trasformare la prestazione di Osimhen in fatturato e utile di impresa. Non sfuggirà che se Osimhen per assurdo lo comprasse la Salernitana genererebbe un certo fatturato che è limitato dalla struttura economica del club e in ultima istanza dalla limitatezza della sua fan base. Se invece lo comprasse il Real Madrid, contribuirebbe a generare un flusso di ricavi ben superiore, in linea con la capacità di spesa dell’audience del club allenato da Ancelotti. Detto in altri termini, il prezzo è quello che è disponibile a riconoscere il mercato per una certa tipologia di calciatore, mentre il valore è l’aspettativa che uno specifico club ha di guadagnare dal contratto di diritti di sfruttamento delle sue specifiche prestazioni sportive. Ovviamente, la Salernitana non può comprare Osimhen perché il saldo netto (fatturato attribuibile al calciatore meno costo del cartellino meno spese accessorie di transazione meno salario lordo per il periodo di contratto) risulterebbe negativo.
Una famiglia di algoritmi che hanno richiesti dieci anni di lavoro
Questa ultima considerazione ci consente di introdurre un altro concetto: quello dell’investimento. Acquisire Osimhen non implica soltanto il pagamento del prezzo di acquisto al Napoli (in realtà non è un acquisto la compensazione dello svincolo al club cedente, ovvero il Napoli) ma anche il costo del salario (al lordo di imposte e contributi) per l’intera durata del contratto. Trattare il calciatore come un asset significa prezzare l’intero investimento e non solo il cosiddetto “cartellino”.
Allora qual è il valore di Oshimen in caso di cessione oggi? Lo abbiamo chiesto a Standard Football la prima azienda indipendente specializzata nella stima di valori ragionevoli di calciatori, il cui Ceo è Gianluca Calvosa e il chairman Mauro Baldissoni. Standard Football stima il valore economico netto che un determinato giocatore genererebbe per il club in base alle performance degli ultimi 18 mesi, e ovviamente anche in base a parametri come l’età, l’integrità fisica (uno dei parametri è l’injury index, l’indice degli infortuni), la volatilità, l’esperienza, il potenziale di crescita, e il valore dell’opzione di futura rivendita ad altro club.
Alla base di Standard Football c’è una famiglia di algoritmi che ha richiesto dieci anni di lavoro. È un metodo scientifico che prescinde completamente dalla soggettività umana. Il rendimento del calciatore è analizzato, oseremmo dire scandagliato, lungo gli ultimi diciotto mesi di attività. Per ogni partita l’analisi della performance è sminuzzata attraverso 350 skill divise in dodici parametri definiti principi di gioco.
Di fatto Standard Football si basa su un motore che allo stesso tempo studia, rileva e trasforma la performance sia in termini economici sia in una stima che invece è puramente tecnica.
A settembre 2023 Osimhen valeva 90 milioni, ha perso il 30% del suo valore
Per Standard Football al 30 giugno il valore (in termini di asset, ripetiamo) di Victor Osimhen è di 62 milioni di euro. «Un dato – spiega Alessandro Gazzola senior analyst di Standard Fotball – che tiene conto delle prestazioni degli ultimi diciotto mesi, quindi parte da febbraio 2023. Nell’ultimo campionato, Osimhen ha giocato il 66% delle partite in Serie A (è stato anche in Coppa d’Africa, ndr) e il Napoli non ha reso come la stagione precedente». Che, ricordiamo, portò allo scudetto.
A fine settembre 2023, quindi dopo il campionato vinto e otto giornate di campionato, il fair value di Osimhen si avvicinava ai 90 milioni. «Dal 30 settembre al 30 giugno, il valore è sceso del 31%. Se fosse stato un titolo di Borsa ci sarebbe stato un down pazzesco», prosegue Gazzola. E in quelle prime otto partite non è che il Napoli andò benissimo ma Victor segnò comunque sei reti. Il crollo è stato successivo all’ottava giornata di campionato. In trenta giornate ha perso il 30% del suo valore.
Volendo fare un paragone con altri attaccanti centrali, per Standard Football il valore di Osimhen è il ventesimo al mondo nella categoria delle prime punte. Ci sono diciannove attaccanti centrali che sono ritenuti da Standard Football più redditizi di lui (in termini globali, di ricchezza e di performance). Al primo posto come valore di asset c’è Haaland con 189 milioni. «Dato su cui incide anche il valore produttivo della Premier League che in termini di fatturato è un altro pianeta rispetto alla Serie A. E poi comunque Haaland in termini di performance è molto più produttivo di Osimhen». Poi c’è Mbappé che al momento è secondo con 175,11 milioni di euro ma ora che è al Real Madrid potrebbe scavalcare il norvegese. Nella graduatoria assoluta il terzo posto c’è Vinicius con 169 milioni e al quarto Bellingham con 167. Praticamente il Real Madrid ha tre dei quattro calciatori che producono più ricchezza nell’industria calcio.
Volendo rimanere nella nostra piccola Italia, nella categoria attaccanti centrali Osimhen è al quarto posto con il suo valore di 62 milioni di euro. Al primo c’è Lautaro Martinez (92 milion), seguito da Vlahovic (83) e da Thuram con 78 milioni. Per i tifosi del Napoli, il valore di Kvaratskhelia è di 59,44 milioni.
Il valore contabile, lo ripetiamo, è un’altra cosa. E da questo punto di vista, tra l’altro, il Napoli ha ammortizzato del 97% la somma spesa nel 2020 per acquistare il nigeriano. Il club, quale che sarà l’importo finale, porterebbe a casa una plusvalenza quasi totale. Ma questa è un’altra storia.