Il Guardian lo stronca: “se va a sinistra al 53′, non tornerà al centro prima del 55′. Difficile non provare risentimento nei suoi confronti: solo lui non ha consolato Joao Felix”
Jonathan Liew ha assistito a Portogallo-Francia, quarto di finale di Euro 2024. Una partita che, al pari di Spagna-Germania, poteva essere una finale. Però c’è qualcosa che Liew non riesce a digerire. “Le telecamere continuano a cercarlo”, quasi in maniera ossessiva. “Meno fa, più diventa importante. Più scompare in questa partita, più sembra pesante, come un buco nero che risucchia tutto nel suo vortice“. Si tratta di Cristiano Ronaldo.
Ronaldo come un buco nero, risucchia tutto. Troppo orribile da guardare. Troppo orribile da non guardare
Il giornalista ci va duro su CR7, lo stronca. Letteralmente. Il buco nero Ronaldo ha risucchiato pure il Portogallo. “Il sabotaggio è completo. Una delle squadre più talentuose mai assemblate a questo livello di calcio scompare in quello stesso buco nero. È troppo orribile da guardare. È troppo orribile da non guardare. Nel frattempo, Gonçalo Ramos e Diogo Jota sono seduti in panchina“.
“È stata una partita che sembrava – nel bene e nel male – una finale, con ogni azione che danzavano sull’orlo del disastro immediato. Ogni passaggio e ogni contrasto carichi di pathos, ogni tiro in porta come una sentenza“, continua Liew.
“All’inizio della partita Randal Kolo Muani raccoglie la palla appena fuori dall’area e Pepe lo mette su un taxi, lo spinge da parte come un padre vendicativo. Pepe concluderà la partita con 152 tocchi, più di chiunque altro in campo. Pepe correrà passo dopo passo con il subentrato Marcus Thuram, un uomo con 15 anni in meno e 90 minuti nelle gambe in meno, e [Pepe] riuscirà a mettere la palla in angolo. Bloccherà un tiro di Mbappé e festeggerà come se avesse vinto una medaglia d’oro olimpica”.
“Questa – sottolinea Liew – non è roba da filmati di highlights da mettere sui social media. Ma è, a suo modo, la forma più alta di eroismo calcistico“.
E poi c’è Ronaldo:
“Il Portogallo è ancora sposato al suo capitano. Non ha molto senso dargli qualcosa da rincorrere o fargli un passaggio filtrante. Se si sposta a sinistra al 53° minuto, non tornerà al centro prima del 55°. Sbaglia terribilmente da distanza ravvicinata. Continua a tirare le punizioni da un angolazioni impossibili e in qualche modo riesce pure colpire tutti e tre gli uomini in barriera“.
Difficile non provare risentimento, scrive il giornalista. Questo quarto di finale era un’occasione “galattica” che è stata ridotta a pura esibizione “dell’ego di un uomo“. È stata una partita rubata, “minuti rubati a giocatori migliori che in realtà meritano di essere lì, piuttosto che un puro anacronismo che trotterella semplicemente perché nessuno ha il coraggio per dirgli di non farlo“.
Dopo il rigore decisivo di Theo Hernandez, tutti sono andati a consolare Joao Felix. Lui aveva sbagliato il rigore che ha permesso alla Francia di andare in vantaggio ai rigori. “C’è ancora una squadra e l’unica tristezza è che non siamo mai riusciti a vederla“. Solo un uomo non corre da Joao Felix, “cammina nella direzione opposta, per conto suo, inseguito solo dallo sguardo pruriginoso della telecamera. È Cristiano Ronaldo“.