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Sinner, adesso che fine farà la esagerata sfilza di spot televisivi di cui è protagonista? (Corsera)

Gramellini: Sinner, come tutti i talenti più costruiti che naturali, pensa di funzionare solo quando la macchina del suo corpo risponde alla perfezione

Sinner, adesso che fine farà la esagerata sfilza di spot televisivi di cui è protagonista? (Corsera)
Italy's Jannik Sinner reacts reacts after losing a point against Russia's Daniil Medvedev during their men's singles quarter-final tennis match on the ninth day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 9, 2024. Medvedev won the match 6-7, 6-4, 7-6, 2-6 6-3. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Sinner, adesso che fine farà la esagerata sfilza di spot televisivi di cui è protagonista? (Corsera)

Massimo Gramellini torna ad occuparsi di Sinner in prima pagina sul Corriere della Sera.

Vorrei rassicurare gli amici del bar sport: secondo i più aggiornati studi scientifici, tra le cause della tonsillite non risultano esservi né le fidanzate russe né la residenza a Montecarlo. Anche Djokovic abita lì, ma le rare volte in cui gli è venuta una tonsillite, è stata la tonsillite a darsela a gambe in preda al terrore. Ci sta che un medico, vedendo le placche in gola, prescriva qualche giorno di riposo.

Ma davvero Sinner non poteva giocare il primo turno all’ Olimpiade imbottito di antibiotici, presumibilmente contro un avversario abbordabile, per poi recuperare la salute nel corso del torneo? O partecipare solo a quello di doppio, fisicamente meno dispendioso, dove lui e Musetti erano i favoriti per l’oro? Qualche maligno ha ritirato in ballo la storia dello scarso attaccamento al tricolore, ma, se non per la patria, Jannik sarebbe dovuto andare a Parigi almeno per gli sponsor: chissà che fine farà, adesso, la (esagerata) sfilza di spot televisivi di cui è protagonista. E allora perché è rimasto a letto?

Ognuno, qui al bar sport, ha la sua teoria. La mia è che Sinner, come tutti i talenti più costruiti che naturali, pensi di funzionare solo quando la macchina del suo corpo risponde alla perfezione. La minima crepa basta a fargli perdere certezze e a indurlo alla resa. Invece, nel Grande Slam della vita, si diventa grandi «nonostante». Le imprese che ricordiamo con più piacere sono quelle che abbiamo compiuto quando la logica ci suggeriva di rinunciarvi.

Imputato Sinner, l’Italia la dichiara colpevole di mal di gola con l’aggravante dell’amore (Il Napolista)
di Mario Piccirillo

Da “caso nazionale” a “caso sanitario nazionale” è un attimo. E poiché questa è una Repubblica fondata sul primato del “te l’avevo detto io“, lo sapevano tutti (persino noi): imputato Sinner si alzi, in nome del popolo italiano la dichiariamo colpevole di mal di gola preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

Il numero uno del mondo è andato al mare, s’è fatto il bagno. Peggio: ha baciato la fidanzata (persino russa!) senza prendere le dovute precauzioni. Il freddo, chissà, una ventiata. O magari, vista la promiscuità, un virus. E ora ci ha tolto – a tutti noi proprio – un possibile, probabile, quasi certo oro alle Olimpiadi. L’Italia chiamò e lui non era pronto alla morte. Non li ha mai sentiti Sinner i calciatori che ululano all’elmo di Scipio? Ma dove vive, questo… a Montecarlo?

La stampa nazionale non è riuscita a tenersi, ha sfrizionato come per un impulso insopprimibile. Il Corriere della Sera non ha potuto evitare la ramanzina: “La sensazione è che, a 22 anni, Jannik faccia un po’ di fatica a conciliare la rigorosa dedizione che gli richiede il tennis di alto livello con la voglia legittima di vivere la sua età e il nuovo amore. Se apri la finestra, uno spiffero entra. E con quello spiffero il rischio di ammalarsi aumenta. La sfortuna, nello sport professionistico, non è un alibi. Le situazioni possono essere affrontate più o meno bene, ed è stato lo stesso Jannik, a Wimbledon, ad ammetterlo: «Certe cose potevano essere gestite meglio»”.

Rinfacci a parte, ce l’aveva la maglia di lana?

E ancora: “Il Sinner innamorato, e non è reato, viene eliminato a Londra da Medvedev e parte per un weekend in Costa Smeralda con Kalinskaya, che in Sardegna ne approfitta per andare a trovare la migliore amica. Torna con le stelline negli occhi però scivola sul traguardo della sua seconda non-Olimpiade”. Manca solo la chiosa schietta: “E ora niente cellulare per un mese, così impari”.

Badate bene che sullo stesso giornale Massimo Gramellini aveva già avvertito la deriva Berrettiniana (i tennisti italiani, fenomeni finché non finiscono risucchiati in una vulva): “Che bagordi vorrete mai che facciano Sinner e la sua non meno rigida compagna? Al massimo tireranno le nove di sera a ubriacarsi di acqua minerale. Se invece qualcuno pensa seriamente che lo stare in coppia tolga energie, allora alle Olimpiadi dovrebbero partecipare soltanto i preti (e neanche tutti)“.

E ancora prima, proprio il Corriere della Sera aveva intervistato John McEnroe, e pure lui aveva preventivato la santa inquisizione:  “L’Italia è un Paese che conosco bene. Gli italiani sono passionali ed emotivi come me, mentre Jannik è serio e compassato. Diventare n.1 da voi è un ruolo potenzialmente dirompente, ne avete avuto un assaggio con Berrettini finalista a Wimbledon. Con quale generosità Sinner avrà voglia di donarsi a un Paese affamato? Non è una posizione facile da reggere. Gli occhi sempre addosso, la pressione, tutti che ti tirano per la giacchetta. Dove si riposa in Italia, di solito, Sinner? Lo sa che dovrà andare in giro scortato? È un tipo silenzioso e riservato, a cui piace viaggiare sotto i radar: andrà a sbattere contro l’entusiasmo italiano. Io gli auguro di divertirsi nel ruolo di leader, di concedersi qualche spazio di manovra sennò il numero uno rischia di schiacciarlo”.

L’unico che non sapeva niente era Sinner. Vedi che succede a non leggere i giornali?

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