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Sinner: «Ho pianto quando ho perso con Alcaraz agli Us Open, un po’ anche a Parigi»

L’intervista al Times durante Italia-Svizzera che Jannik guarda sul telefonino: «Non mi è mai piaciuta la sensazione di usare i soldi dei miei genitori»

Sinner: «Ho pianto quando ho perso con Alcaraz agli Us Open, un po’ anche a Parigi»
Italy's Jannik Sinner holds a press conference after he lost his men's singles semi final match against Spain's Carlos Alcaraz on Court Philippe-Chatrier on day thirteen of the French Open tennis tournament at the Roland Garros Complex in Paris on June 7, 2024. (Photo by Bertrand GUAY / AFP)

Il Times intervista Jannik Sinner e pubblica l’intervista il giorno in cui comincia il torneo di Wimbledon. L’intervista avviene durante Italia-Svizzera agli Europei e Sinner si presenta con il live streaming del match sul telefonino. (Qui Sinner parla dell’importanza dell’orecchio nel tennis).

Il Times lo descrive così:

Sinner sorride timidamente mentre carica un live stream della partita sul suo telefono: «Ah, eccomi qui. Anche quando guardo il calcio», dice un po’ disperato prima di scoppiare a ridere.

Un tema è la rivalità con Alcaraz. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, i due si incontrerebbero in semifinale.

Scrive il quotidiano britannico:

Ogni volta che la coppia si incontra, si tende al tutto esaurito. Un quarto di finale di cinque ore e 15 minuti agli Us Open nel 2022 è stata la partita dell’anno. Altrettanto avvincente la semifinale in cinque set al Roland Garros il mese scorso, ha vinto ancora  Alcaraz. Lo spagnolo ha descritto le loro sfide come “probabilmente le partite più difficili della mia breve carriera».

Si parla di Sinner e l’emozione.

«Lacrime di felicità? Non le ho ancora avute» – ma non tenta di mascherare il dolore di quelle sconfitte. «[Ho pianto] dopo aver perso contro Carlos agli US Open, un po’ anche al Roland Garros» aggiunge. «Ci sono sempre momenti in cui provi emozioni che non vuoi, nello spogliatoio o a volte quando sei in auto per il trasferimento o anche nella stanza d’albergo da solo. Significa che ti importa dello sport. Significa che vuoi raggiungere questo livello», dice.

La prima sfida tra i due risale all’aprile del 2019.

«Stava già giocando a tennis meglio di me. Ricordo ancora la partita. Aveva 15 anni, due anni più giovane di me, il che a quell’età è un’enorme differenza, ho pensato di sicuro che fosse qualcosa di speciale».

Sinner e l’esigenza di essere presto indipendente

Sinner parla dell’esigenza che ha sempre avuto di non gravare sulle casse dei suoi genitori.

«Non mi è mai piaciuta la sensazione di usare i soldi dei miei genitori. (…) Sono voluto arrivare presto al punto in cui potevo guadagnare denaro». 

Il Times sottolinea come oggi questo problema sia abbondantemente superato. Scrive dell‘accordo decennale con Nike, accordo del valore di 125 milioni di sterline e ricorda lo scalpore che destò a Wimbledon lo scorso anno il borsone di Gucci in cui portava le racchette.

La storia racconta che Sinner non ha mai messo piede in una discoteca e raramente tocca l’alcol, anche se ora risiede mezz’ora più in basso sulla costa di Monte Carlo.

C’è una leggera dicotomia tra il ragazzo simbolo di Gucci che ha cenato con Ryan Gosling e Salma Hayek a Mayfair la scorsa settimana e il personaggio più riservato desideroso di lasciare i campi di Wimbledon e guardare il calcio in pace.

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