L’ultima parola è sempre del giocatore. Perché la (fragile) salute è sua. C’è da blindare il suo numero uno in classifica
Sinner, tre virus in tre mesi. Dovranno essere rialzate le difese immunitarie. Lo scrive il Corriere della Sera con Gaia Piccardi.
Prudenza è la parola d’ordine di un gruppo di lavoro molto attento a rispettare le esigenze di un corpo che non ha terminato di crescere (finalmente è stata aggiornata l’altezza di Jannik sul sito dell’Atp: 1,91 ma trattasi anche di un paio di centimetri in più) e la volontà di un giovane uomo che a 22 anni sta investendo come mai prima sulla vita privata. Te la senti di giocare a Madrid dopo aver avvertito l’anca pizzicare nella semifinale di Montecarlo con Tsitsipas? Sì. E di affrontare uno Slam (Parigi) come torneo di rientro dall’infortunio? Sì. E di tornare a Parigi per i Giochi con la tonsillite? No. L’ultima parola è sempre del giocatore. Perché la (fragile) salute è sua, gli acciacchi imposti dal tennis moderno andranno gestiti per tutta la carriera. E perché è il capoufficio di tutti gli altri.
Sinner, c’è da blindare il numero uno in classifica
Certo saranno fatti esami più approfonditi per capire l’origine dei tre virus in tre mesi — l’influenza di Roma, il drammatico calo di pressione di Londra, la tonsillite di fine luglio —, dovranno essere rialzate le difese immunitarie del ragazzo e qualche leggerezza non verrà più commessa. «Certe cose potevamo gestirle meglio…» ha detto Sinner a Wimbledon dopo il ko al quinto set con Medvedev. E verranno gestite meglio. Si avvicina la parte di stagione in cui il suo trono è più attaccabile. I primi mille punti saranno da blindare a Montreal, dal 6 agosto. A Cincinnati difenderà i sedicesimi, a New York gli ottavi. Del girone di Davis a Bologna è presto per parlare (tema spinoso). Poi lo swing in Asia e il formidabile autunno europeo: a quello snodo Jannik dovrà essere tornato smagliante. È una fase di assestamento, con lezioni incorporate. Passerà.
Né il Coni né la Federazione sapevano del ritiro (Repubblica)
Scrive Repubblica con Giuliano Foschini:
Il ritiro di Sinner è stato anche il primo momento di tensione all’interno di Casa Italia: soltanto pochi minuti prima dell’annuncio ufficiale alla Fitp, come al Coni, nessuno sapeva della decisione. C’era qualche paura, più che sospetto, visto che da 36 ore si erano quasi interrotte le comunicazioni con l’entourage dell’altoatesino ma alcuni segnali che arrivavano dal gruppo tecnico del numero uno al mondo rendevano quasi certa la sua partecipazione. E invece, l’annuncio nel mezzo del pomeriggio: prima la comunicazione informale alla federazione e pochi minuti dopo l’annuncio pubblico.
Repubblica si sofferma anche sui detrattori di Sinner:
Un’occasione per i complottisti e per tutti quelli che Sinner, vuoi per l’accento altoatesino, vuoi per la residenza a Montecarlo,
non l’hanno mai amato: sui social impazzavano le foto al mare di qualche giorno fa con la sua compagna, la tennista russa Anna Kalinskaya con commenti del tipo: «Ma prima del torneo più importante dell’anno non sarebbe il caso di evitare di “prendere freddo”, come diceva mia nonna?».