È stato l’anello debole, ha chiuso al settimo posto la sua prima frazione. Ceccon: «Potevamo fare meglio? Sì ma è una medaglia importantissima»
Staffetta nuoto, bronzo e rimpianti, Miressi: «Se avessi rotto il ghiaccio in batteria, sarebbe stato meglio».
Si può vincere il bronzo nella staffetta 4×100 stile libero e avere rimpianti? Sì, si può. A Tokyo fu argento. Ieri sera bronzo, dopo una mattinata non brillante in batteria anche perché i pezzi grossi si sono risparmiati per la sera. Uno di questi è Alessandro Miressi che però poi la sera è andato male in prima frazione. L’argento lo abbiamo perso in quei primi cento metri. Ha chiuso settimo la sua frazione. In seconda, poi, Ceccon ha trascinato l’Italia al secondo posto. Ha chiuso poi al terzo dietro Stati Uniti e Australia. La formazione era Miressi, Ceccon, Conte Bonin, Frigo.
Scrive il Corriere della Sera:
Apre il torinese Alessandro Miressi, il gigante che ha tolto la barba con cui si era presentato nei giorni scorsi (il rito della depilazione è assieme scaramantico e tecnico, tutto serve per ridurre l’attrito con l’acqua) e la mattina si era riposato. E con il senno di poi invece questa non è stata una buona idea. Mirex si trova a fianco l’americano Alexy, uno di quelli che ha detronizzato ai Trials Dressel nella gara individuale, e forse complice la tensione chiude in 48’’04. Non è granché: siamo settimi dopo la sua frazione. Un tempo che non va giù ad Alessandro: «Io l’avevo detto che era meglio se rompevo il ghiaccio in batteria, così potevo sbagliare lì. Invece iniziare subito con una finale non è stato facile. Mi dispiace non aver dato un contributo ai miei compagni, se facevo il mio tempo arrivavamo secondi. È uno scivolone, ora devo resettare per essere pronto per la mia gara individuale».
Miressi recrimina, Ceccon stavolta non brontola
Giustamente scrive il Corriere che resta un’impresa da celebrare.
Ma forse lo è persino di più che i ragazzi escano dall’acqua ciascuno con qualche piccola recriminazione, perché a Tokyo siamo diventati grandi e un bronzo adesso non ci basta più. Ci vuole Thomas Ceccon, di solito il più brontolone, apparso in splendida forma che oggi inizierà la sua avventura nei 100 dorso, a mettere tutto nella giusta prospettiva: «Oh, è un bronzo olimpico. Potevamo fare secondi? Sì potevamo, ma questa medaglia è importantissima, perché significa continuità e per me non c’era modo migliore di cominciare».