A “Marca”: «Il calcio è uno sport molto eteronormativo. Spero che vedere persone Lgbt partecipare alle Olimpiadi dia fiducia ai giovani»
Tom Daley, argento nei tuffi sincronizzati alle Olimpiadi di Parigi, ha rilasciato un’intervista a Marca, in collaborazione con Adidas, dove ha parlato del suo coming out e dell’importanza del far capire agli atleti che devono essere liberi di mostrarsi per ciò che sono.
«Non è stato facile, ma sentivo dentro di me che dovevo farlo», dice Tom. «Dobbiamo parlare di queste cose e farle uscire allo scoperto in modo che cambino. Credo sia molto importante diffondere il messaggio che lo sport è per tutti, e penso che poter diffondere il messaggio di uguaglianza, essere visibili ed essere chi si è ai Giochi lo renda unico».
Daley sul calcio
Daley spera che gli atleti inizino a sentirsi più liberi. «Penso che alcuni sport, soprattutto il calcio, sia molto eteronormativo. I tifosi non accettano che i giocatori escano allo scoperto. Questo deve cambiare. Penso anche che ci sia un’aspettativa e una pressione indebita sui calciatori affinché facciano coming out e diventino improvvisamente attivisti. Non dovrebbe essere così. Si tratta di trovare un equilibrio tra dare visibilità ed essere se stessi».
Poi sulle Olimpiadi: «Spero che vedere persone Lgbt partecipare alle Olimpiadi dia fiducia ai giovani e faccia sì che non si sentano così spaventati, impauriti e soli. Chiunque tu sia, da qualunque parte tu venga, puoi diventare un campione olimpico, perché io l’ho fatto».