Giocare contro una squadra di Bielsa è quasi impossibile ma il Brasile preoccupa: anche con un uomo in più non sono riusciti a creare e gestire schemi di gioco convincenti.

Uruguay-Brasile “Questa è stata la partita più sporca della Copa America finora“. 41 falli, superati i 37 falli di Cile-Perù il secondo giorno. Nahitan Nandez espulso per un fallaccio su Rodrygo. Dopo 90 minuti più il recupero si è arrivati ai rigori. È stato l’Uruguay di Marcelo Bielsa a conquistare un posto in semifinale. Il Brasile, invece, torna a casa.
Secondo quanto scrive The Athletic, gli spintoni sono continuati anche poco prima dei rigori. Ma era solo nervosismo? Probabilmente no, probabilmente volevano innervosire i brasiliani. E ci sono riusciti. Dal dischetto sbagliano Militao e Douglas Luiz, il neo acquisto juventino.
I will forever respect Raphinha for defending Endrick from that immature dog Araujo pic.twitter.com/bXHAR0hT7x
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De milagro no está lesionado Rodrygo Goes. Entrada terrorífica de Nandez. #CopaAmerica pic.twitter.com/YHt1Kzh7zZ
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Giocare contro una squadra di Bielsa è impossibile, perfino per il Brasile
La teoria di The Athletic:
“I calciatori di alto livello sono abituati alla pressione dalla squadra avversaria. Tuttavia, giocare contro una squadra di Bielsa è tutta un’altra cosa. I suoi giocatori le molestano gli avversari a gruppi di due, tre, quattro. Francamente, sembra orribile da gestire. Il Brasile ha lottato. Alisson è stato spesso costretto a lanciare la palla, senza avere un riferimento offensivo reale. Quando hanno provato a iniziare l’azione dalla difesa, l’intera operazione sembrava piena di pericoli. Non è una coincidenza che le migliori occasioni della Selecao siano arrivate da momenti di gioco frammentati e confusi; non c’era la sensazione che stessero mai costruendo azioni in modo organizzato. Nel secondo tempo, l’Uruguay ha un po’ abbassato il proprio baricentro. Dopotutto, è difficile mantenere quel livello di intensità per 90 minuti. La cosa preoccupante per il Brasile è che non sono riusciti a creare e gestire schemi di gioco convincenti. Sembrava una squadra in attesa che accadesse qualcosa. Anche quando l’Uruguay era in 10 uomini, non c’era la sensazione che la Selecao potesse veramente segnare. Questo è il Brasile“.