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Yamal e Williams hanno addormentato la Spagna xenofoba: ora tutti vogliono il multiculturalismo (El Paìs)

Per l’Osservatorio spagnolo sul razzismo in questi giorni i commenti positivi contro l’odio predominano sui social. Ora l’integrazione è cool

Yamal e Williams hanno addormentato la Spagna xenofoba: ora tutti vogliono il multiculturalismo (El Paìs)
Spain's midfielder #17 Nico Williams celebrates scoring his team's third goal with his teammates including Spain's forward #19 Lamine Yamal during the UEFA Euro 2024 round of 16 football match between Spain and Georgia at the Cologne Stadium in Cologne on June 30, 2024. (Photo by Angelos Tzortzinis / AFP)

Oggi la finale di Euro 2024 tra la Spagna e l’Inghilterra. El Paìs elogia la nazionale spagnola, autrice di un’impresa che va oltre il calcio. Con una rosa multietnica ha unito un paese diviso dalle diversità.

La Spagna di Yamal e Williams un esempio contro la retorica anti immigrati

Scrive il Pais:

In un momento di estrema polarizzazione, il calcio sta raggiungendo in Spagna ciò che sembrava quasi impossibile: unire sulle differenze. Il responsabile è una squadra brillante e solidale, un riflesso di una società diversificata, che segna gol e combatte quando si tratta di sofferenza.

Quando nelle orecchie c’era ancora l’eco delle parole del leader dell’estrema destra spagnola, che strombazzava ai quattro venti che i minori immigrati portavano “rapine, machete e stupri”, un minore dalla pelle scura, nato in Catalogna da padre marocchino e madre equatoguineana, si ergeva in Germania come l’eroe nazionale della Spagna. 

Alla fiaba manca ancora un altro protagonista, anche lui un ragazzo di carnagione nera e radici africane, nato a Pamplona, con il nome di Nico Williams e cresciuto in una casa dove a volte il cibo scarseggiava. 30 anni fa, sua madre portava in grembo suo fratello maggiore, Iñaki, anch’egli calciatore, quando saltò clandestinamente la recinzione a Melilla con suo padre dopo aver attraversato il Sahara lasciandosi alle spalle il Ghana. 

La parola che potrebbe condensare l’essenza di questa squadra sarebbe “pluralismo”. La nazionale è uno specchio della Spagna di oggi, con un peso crescente di immigrazione e in cui il calcio di base si sta riempiendo di ragazzi e ragazze con radici africane. 

In questi giorni anche la nazionale maschile trasmette un messaggio che va oltre il calcio, anche se di tipo molto diverso. L’Osservatorio spagnolo di razzismo e xenofobia (Oberaxe) ha rilevato che in questi giorni i commenti positivi e la “contro-narrazione” dei discorsi di odio predominano sui social network. Lamine e Nico sono visti come “un esempio di integrazione sociale e il valore che gli immigrati portano alla società”. Naturalmente, questo non garantisce nulla: la Francia multirazziale ha vinto due Coppe del Mondo dal 1998, senza che ciò abbia diminuito il discorso ultra-anti-immigrazione. Il sociologo Relaño avverte: «Questo è un analgesico che durerà 48 ore»”.

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