A “Marca”: «Regalo di compleanno? Ho detto a mia madre che se vinciamo l’Europeo non lo voglio. Mbappé e Chiesa mi hanno chiesto la maglia»

Lamine Yamal oggi compie 17 anni e domani giocherà la sua prima finale con la sua Nazionale, a Euro2024. “Marca” ha intervistato Yamal, che ha parlato della sua crescita come calciatore.
A marzo, prima delle amichevoli contro Colombia e Brasile, ci avevi detto di vedere cosa sarebbe successo quando si fosse parlato di Europei.
«Certo, perché l’idea è la stessa. Pensa alla prossima partita. Sapevamo che la fiducia che avevamo di poter fare bene le cose aveva una base. Siamo molto contenti di come sono andate le cose».
A livello personale cos’è cambiato?
«Beh, sono cambiato molto, sia come persona che nel modo di giocare. Ho più fiducia in me stesso, sono cresciuto fisicamente… Sono molto contento del cambiamento che ho fatto».
Quante volte ti hanno mandato il gol che hai fatto alla Francia?
«Molti. Sembrava che non l’avessi segnato o visto! Tanti messaggi di affetto mi rendono molto felice».
Due giorni fa giocava le partite con i ragazzini. Come gestisci questo cambiamento?
«Più che prepararmi, quello che faccio è pensare di poter vincere quando avrò appena compiuto 17 anni. Questo è qualcosa che non viene sempre fatto».
Yamal: «In queste ore penso ai miei genitori che sono sempre stati al mio fianco»
A chi pensi di più in queste ore prima della finale?
«Soprattutto ai miei genitori. Hanno sofferto molto con me. Sono stati sempre al mio fianco. Erano loro che mi portavano alle partite quando ero piccolo. Quando abbiamo battuto la Francia mi piaceva immaginare quanto sarebbero stati felici, perché avevamo vinto e per il mio gol».
Da dove viene tanta magia, tanta sfacciataggine?
«Dalla strada, giocando con gli amici. Ecco da dove viene il guardare in una direzione e lasciare l’altra. È lì che impari».
A 16 anni chi ti ha chiesto la maglia durante gli Europei?
«Mbappé e Chiesa il giorno dell’Italia. Se Mbappé me lo chiede, glielo do [ride] Non c’è problema».
Cosa hai chiesto come regalo di compleanno?
«Ho detto a mia madre che se vinciamo non voglio alcun regalo. Voglio solo festeggiarlo a Madrid con i miei compagni di squadra. E questo è tutto. Può essere pazzesco con le persone. Dall’aeroporto sono tutti pazzi! Arriveremmo con un’euforia incredibile. Vincere un Europeo è una cosa pazzesca che non succede dal 2012».
Abbiamo parlato di tante cose, ma non di come battere l’Inghilterra
«Giocare come stiamo facendo, come contro la Germania o la Francia. Essere noi, avere la palla e controllare il gioco in ogni momento. Credo che siamo i migliori in questo e nessuno potrà fermarci se lo facciamo. Stiamo vedendo che come squadra non c’è nessuno come la Spagna, che gioca con palla, che pressa… Stiamo facendo molto bene. Alla fine, aggiungere quell’intensità è la chiave».