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Accoltellato il papà di Lamine Yamal, la polizia ha arrestato tre uomini (La Vanguardia)

Mounir Nasraoui è fuori pericolo. Alla polizia ha dichiarato di aver litigato con i tre uomini nel pomeriggio mentre stava camminando in quartiere tranquillo

Accoltellato il papà di Lamine Yamal, la polizia ha arrestato tre uomini (La Vanguardia)
Barcelona's Spanish forward #27 Lamine Yamal reacts at the end of the Spanish league football match between FC Barcelona and Granada FC at the Estadi Olimpic Lluis Companys in Barcelona on February 11, 2024. (Photo by Josep LAGO / AFP)

Secondo la ricostruzione fornita da La Vanguardia, il papà di Lamine Yamal ha ricevuto delle coltellate da tre individui a Rocafonda, quartiere di Matarò, comune a pochi km di distanza da Barcellona. I Mossos d’esquadra, la polizia catalana, hanno arrestato tre uomini.

Secondo la ricostruzione fornita dal padre di Lamine Yamal, prima dello scontro ci sarebbe stato un alterco nel pomeriggio. I tre lo avrebbero “rimproverato e gettato dell’acqua” mentre camminava tranquillamente. Nasraoui è stato pugnalato due volte all’addome e gli autori sono fuggiti dalla scena a piedi. Alcuni residenti di Rocafonda hanno registrato l’incidente con i loro cellulari.

Il padre del giocatore del Barcellona era stato ricoverato all’ospedale Can Ruti di Badalona. La sua prognosi iniziale era grave, aveva ricevuto due coltellate all’addome. A mezzanotte l’evoluzione del paziente in positivo, fuori pericolo ed era stabile.

Lamine Yamal: «Mi sto abituando a vedere le mie gigantografie sui palazzi di Barcellona»

A soli 16 anni, Lamine Yamal è già una delle stelle di maggior talento del Barcellona. Guadagnatosi un’ovazione al Bernabeu con la maglia della nazionale, l’attaccante blaugrana racconta al “Mundo Deportivo” come sta gestendo la fama precoce e quali sono i suoi obiettivi per il futuro.

Vivi ancora a La Masia. Com’è un giorno normale nella vita di un ragazzo di 16 anni?

«Mi sveglio alle nove, vengo ad allenarmi, finisco, mangio e poi nel pomeriggio faccio lezione qui. Se non ho lezioni private, allora mi riposo».

Che effetto ti fa vedere un edificio gigante a Barcellona con la tua foto per la campagna Adidas?

«Cerco di prenderlo come una conseguenza della mia professione, che è quella di essere un calciatore. Sto cercando di abituarmi e di accettarlo».

L’applauso al Bernabeu

«È un orgoglio essere applaudito da uno stadio come il Bernabeu e giocare con la Spagna. Ne sono molto felice».

A La Masia ti aiutano a controllare la realtà di essere sotto i riflettori?

«Ora sono più sotto controllo, ma soprattutto durante il processo che ti porta in prima squadra ti aiutano a gestire la pressione».

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