Il giornalista su X: se hai bisogno come dell’aria di incassare soldi, che senso ha trattare i tuoi giocatori come degli scarti?

Anche Chiesa nel bidone nell’immondizia, la strategia suicida di Giuntoli (Ziliani).
Paolo Ziliani (che tutto è tranne che un simpatizzante di Allegri) su X critica fortemente la strategia di mercato scelta da Cristiano Giuntoli per la Juventus.
Ecco cosa scrive il giornalista su X:
Anche Chiesa nel bidone dell’immondizia: la strategia suicida di Giuntoli che deve fare cassa ma mette in vetrina i giocatori con appiccicato il cartellino “Rifiuti”
Dopo i vari Szczesny, Kostic, Milik, Arthur & C., il d.g. juventino ha messo ai margini anche Djalò, Nicolussi Caviglia e persino Chiesa, escluso dalle amichevoli nella speranza (vana) di indurlo a farsi cedere. Ma la vera domanda è: se hai bisogno come dell’aria di incassare soldi, che senso ha trattare i tuoi giocatori come degli scarti?
La premessa è che essendo stato ingaggiato dalla Juventus, Cristiano Giuntoli è stato subito fatto assurgere dai media, nell’immaginario collettivo, a Sommo Pontefice dei Dirigenti Sportivi, Responsabili delle Aree Tecniche, Direttori Generali Megagalattici di tutti i club di calcio non solo d’Italia, non solo d’Europa ma del mondo. E questo si sapeva. Quello che non si spiega, a distanza di un anno e due mesi dal suo insediamento ufficiale nella stanza dei bottoni di Madama, è la totale assenza non dico di critica, ma anche solo di analisi/riflessione riguardo al suo operato rispetto al compito che gli è stato affidato. Che certamente non è facile: John Elkann gli ha chiesto da un lato di mettere una pezza alla gestione amministrativamente criminale della Juventus di Agnelli cominciando a ridurre il folle monte-ingaggi di giocatori strapagati che negli ultimi tre anni hanno fatto pena e in quelli precedenti vincevano perchè la società partecipava ai giochi, come si è scoperto, con le carte truccate; e dall’altro di fare ciò riuscendo a garantire alla squadra una qualità tecnico-sportiva sufficiente per permetterle di competere ad alti livelli sia in Italia, con l’obiettivo minimo (o meglio: vitale) di qualificarsi alla Champions League, sia in Europa.
Giuntoli non lo sa che nessuno paga per un rifiuto?
Ebbene, chiusa in colpevole ritardo la triste e ferale “era Allegri”, che cosa sta succedendo alla Juventus all’alba del Nuovo Corso che Giuntoli ha marchiato a fuoco con l’assunzione-incoronazione di Thiago Motta, l’allenatore del miracolo-Bologna del campionato scorso? È una domanda che nessuno fa, ma che alla luce di quel che sta accadendo chez Madama è forse il caso di porsi; specie dopo l’ultima novità, e cioè l’esclusione di Federico Chiesa dai convocati per le ultime amichevoli, a cominciare da quella di stasera col Brest, cui si aggiungono le esclusioni di Djalò e Nicolussi Caviglia che vanno ad infoltire il già nutrito gruppo di scarti eccellenti composto da Szczesny, McKennie, Kostic, Rugani, De Sciglio, Milik e dell’immancabile Arthur.
La prima domanda è: se tutti questi giocatori, molti dei quali pesano a bilancio con stipendi e quote ammortamento gravosi per non dire spaventosi (su tutti Arthur, Szczesny, Milik, Kostic, McKennie), non rientrano più nei piani della nuova Juve di Motta e vanno quindi ceduti, possibilmente non a zero, che senso ha metterli fin da subito e pubblicamente nel bidone delle immondizie aggiungendovi oggi un pezzo da novanta come Chiesa? Da che mondo è mondo nessuno paga soldi per un rifiuto; anzi, sei tu che fai un favore ad accollartene uno visto che consenti al club proprietario dello “scarto” di togliere a bilancio uno stipendio e risparmiare una spesa inutile. Prendete ad esempio Rugani, cui lo stesso Giuntoli il 24 maggio scorso aveva prolungato il contratto fino al 30 giugno 2026: a distanza di nemmeno due mesi, per motivi a dir poco imperscrutabili, il povero Rugani è finito nel cassettone dell’indifferenziata e adesso, a quanto si apprende, è in predicato di finire in prestito all’Ajax che però ha chiesto alla Juventus di contribuire al pagamento dello stipendio.
Ebbene: Rugani ha uno stipendio (per i canoni juventini) modesto; per capirci, guadagna la metà di Milik, Kostic e McKennie e infinitamente meno di Chiesa, Arthur e Szczesny. E quindi, se già liberarsi di lui è un’impresa, nel senso che devi darlo gratis e accordarti col nuovo club che vuole che tu contribuisca al pagamento dell’ingaggio, come puoi pensare di vendere Milik, Kostic e McKennie a club disposti non solo a pagare una somma per il loro cartellino ma anche a corrispondergli almeno lo stesso stipendio percepito alla Juventus, oltretutto sapendo che per Madama sono fondi di magazzino come dimostra il cartellino appiccicato su ognuno di essi dallo stesso Giuntoli e che dice: “Saldi di fine stagione”? Ho parlato di Milik, Kostic e McKennie: e non oso pensare a Chiesa, Arthur e Szczesny che pesano a bilancio della Juventus ognuno per decine di milioni a stagione. E va be’ che un Commisso che arriva a mo’ di Croce Rossa a prendersi Arthur un anno e Kean l’anno dopo (adesso pare voglia accollarsi pure McKennie) la Juventus è specialista nel trovarlo: però c’è un limite a tutto, anche alla beneficienza dei cosiddetti – per dirla con i magistrati della Procura di Torino – “club amici” che ti soccorrono consentendoti ogni tipo di “manovra opaca”.
Exor si aspetta un drastico abbassamento del monte-ingaggi
E insomma: se è vero che Exor si aspetta un drastico abbassamento del monte-ingaggi e una sistemata ai bilanci sempre più paurosi (l’ultimo si chiuderà con 200 milioni di perdite), che senso ha esporre in vetrina la merce che devi vendere dopo aver specificato che trattasi, appunto, di fondi di magazzino, scarti, saldi di fine stagione? Giuntoli sarà anche l’incontrastato e venerato Sommo Pontefice dei dirigenti di calcio; ma siamo sicuri che trattare Chiesa – che non ha commesso alcun reato nei confronti del club: semplicemente, com’è suo diritto, sta valutando di portare a termine il suo contratto, che scade nel giugno prossimo, per poi andare a giocare nel club che riterrà migliore -; siamo scuri che trattare Chiesa come un rifiuto, dicevo, escludendolo da amichevoli e, immagino, dalle partite ufficiali sia una strategia vincente? Chiesa grava ancora a bilancio per quest’ultima stagione per oltre 23 milioni: per l’esattezza 23.034.800 euro. Ebbene, in questa situazione la Juve lo emargina nella speranza di convincerlo ad accettare una cessione entro la fine di agosto; Chiesa al 99 % non l’accetterà (non ne ha motivo visto che da febbraio potrà scegliere liberamente dove andare e a quali condizioni economiche); e così la Juventus non solo non riceverà alcuna somma per la sua cessione, non solo dovrà pagare 23 milioni per la sua ultima stagione, non solo rinuncerà al suo apporto tecnico in campo – avendolo depennato – ma dovrà pensare di trovare un sostituto all’altezza: il che significa milioni di spesa per l’acquisto di un nuovo e bravo giocatore e milioni di spesa per il suo stipendio.
Ora, sicuri che vada tutto bene e che l’ammiraglio Giuntoli stia tenendo il timone della corazzata Juve saldamente in mano? Io qualche dubbio ce l’ho. Anche pensando al fatto che non c’è notizia, ad oggi, di alcuna trattativa in corso per la cessione di Vlahovic né di accordi con lui per un prolungamento del contratto. Il che significa, detto papale papale, che se fra 27 giorni, il 30 di agosto, il bomber serbo si ritroverà nelle stesse condizioni in cui si trova oggi, l’estate prossima andremo incontro con lui alla telenovela-Chiesa moltiplicata per tre: quella di Vlahovic che costato a Madama 91,6 milioni, stipendiato a poco meno di 23 milioni lordi a stagione e che grava a bilancio per 42 milioni, si avvia ad abbandonare la Juventus nel 2026 a parametro zero. Dopo i 60 milioni d’investimento per Chiesa andati in fumo, ecco anche i 91,6 di Vlahovic fare la stessa fine.
Il Sommo Pontefice Giuntoli ne è al corrente? Non ne dubito. Così come non dubito che Sua Eccellenza riuscirà nell’impresa di vendere tutti i gioielli di famiglia, da De Sciglio ad Arthur, a dispetto della politica poco comprensibile (ai comuni mortali) adottata. Nel frattempo, dal balcone della Real Casa della basilica della Continassa giunga a tutti voi la sua benedizione Urbi et Orbi. Dove per orbi non s’intende ciechi: anche perchè lui, Papa Cristiano I, ci vede lungo.