Il presidente della Fitp a LaPresse: «Sarebbe stata una cosa ben diversa sentirli da parte di Nadal, Djokovic, Medvedev. Sinner ne uscirà più forte di prima»

Angelo Binaghi si è espresso con alcune dichiarazioni a LaPresse sul caso Sinner e la sua positività al costebol ad aprile.
Il presidente della Federtennis ha dichiarato: «Ci è andata molto bene, abbiamo preso un bello spavento. Ma Sinner ne uscirà più forte di prima».
Binaghi racconta di aver sentito il tennista italiano e che gli è parso sereno: «Ci siamo scambiati dei messaggi ieri, lo conosco».
Poi sulla possibilità che la Wada o la Nado Italia facciano reclamo contro la decisione dell’Itia:
«Non me ne intendo ma mi sembrerebbe strano, mi sembra una vicenda chiarita in tutti i suoi più piccoli aspetti e il soggetto interessato è al di sopra di ogni sospetto. Credo che nessuno avrebbe scommesso una lira su un possibile caso doping di Sinner».
Binaghi su come Sinner gestirà il caso
Il presidente è convinto che l’azzurro farà bene allo Us Open.
«Le ricadute psicologiche probabilmente le ha avute in quei 4 mesi, ma anche lì ha vinto ad Halle e poi a Cincinnati, è arrivato in semifinale al Roland Garros e ai quarti a Wimbledon. Pensate con che stato d’animo…».
E a proposito delle critiche di alcuni colleghi:
«Le critiche dei colleghi a Sinner? Sono arrivate dai più cretini e i più frustrati, quelli che avevano più mezzi tecnici di Sinner a disposizione per diventare numero uno al mondo e che invece hanno fallito miseramente. Essendo frustrati è normale che facciano dei commenti velenosi, sarebbe stata una cosa ben diversa sentirli da parte di Nadal, Djokovic, Medvedev. Gente di spessore umano differente».
La Fitp ha saputo di quanto accaduto il giorno prima che tutto vennise reso pubblico:
«Mi hanno evitato quattro mesi di ansia. Noi come federazione non abbiamo ricevuto niente di diverso da quello che è stato reso pubblico, ci ha avvisato solo il team di Sinner il giorno prima, nei rapporti di cortesia e di correttezza».