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Ceccon: «Phelps è sempre stato bene al Villaggio? Non credo che abbia mai vissuto le mie condizioni»

A Repubblica: «ero arrabbiato per la staffetta, volevo stare solo. Popovici è andato in albergo? Ha fatto benissimo»

Ceccon: «Phelps è sempre stato bene al Villaggio? Non credo che abbia mai vissuto le mie condizioni»
Foto da X

Ceccon: «Phelps è sempre stato bene al Villaggio? Non credo che abbia mai vissuto le mie condizioni»

Ceccon intervistato da Repubblica per la foto che lo ha immortalato mentre dormiva ai piedi di una panchina.

Ormai anche per Phelps lei è il nuotatore che dorme.
Ceccon: «Si vede che non tutti i mali vengono per nuocere. Però vorrei spiegare, perché ci hanno ricamato in troppi. La staffetta 4×100 misti era andata male, ero arrabbiato, volevo stare solo, sono fatto così, lo dico con il massimo rispetto, volevo isolarmi. Mi ero svegliato all’alba, alle sei, ero stanco, io di pomeriggio a casa faccio sempre una siesta. Cosi mi sono sdraiato accanto alla panchina, all’aria aperta. Volevo riflettere in santa pace, non era una mica una protesta».

Lei ha sempre avuto difficoltà a prendere sonno.
«Sì sempre, ho pensieri. Soffro ad addormentarmi, mi aiuto con delle sostanze naturali. Però la situazione al Villaggio non mi ha aiutato, non per tutti funziona nella stessa maniera. Phelps dice che lui ci è sempre stato volentieri? Non credo abbia mai vissuto nelle mie condizioni. Il romeno Popovici è andato in albergo? Ha fatto benissimo. Sono scappati anche altri. Se potevo chiederlo anch’io? Non mi è venuto in mente. Ma avrei creato un caso. Se lo chiede Ceccon poi devi dare via libera anche agli altri».

«Mi spiace per la staffetta, ce la potevamo giocare».

Ceccon e la decisione di andare in Australia: «Mi trasferisco lì»

E poi cosa è successo?
Ceccon: «Eravamo tutti svogliati, in genere prima ci confrontiamo, ci parliamo, ci incoraggiamo. Stavolta eravamo tutti assorti ognuno per i fatti suoi, non abbiamo fatto gruppo e nemmeno ci siano detti la nostra frase: andiamo a divertirci. È una staffetta maledetta, facciamo sempre gli stessi sbagli ogni anno, non impariamo mai».

Andrà all’estero.
«Sì, in Australia. Ho deciso, mi trasferisco lì. Da solo. Per un periodo. Ma ancora non so dove. Prima vado in vacanza e magari trovo casa e vado a vivere da solo. Poi parlerò con Burlina, il mio allenatore che ha già detto che mi vuole preparare per i 200 misti. Così non mi annoio e poi mi piacciono. Però adesso sono veramente stanco».

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