Al CorSera: «Conosco mia madre Nancy: vive in Svizzera, ci sentiamo ogni tanto; mio padre non lo vedo da quando ero piccolo. Jacobs come un fratellone maggiore»
Chituru Ali, argento nei 100 dietro Marcell Jacobs all’europeo di Roma, è la forza tranquilla dell’Olimpiade: «Sono molto sereno. Nella mia testa, Parigi è un’occasione più unica che rara. Vorrei fare un’altra cosa straordinaria». La sua intervista al Corriere della Sera.
Chituru Ali: «Jacobs come un fratellone maggiore»
Come ci si sente a pensare che, tra gli avversari da battere, c’è anche il totem Jacobs, Ali?
«Bene. L’esempio di Marcell mi ha sempre spinto a dare il meglio di me e a tirare fuori i risultati più notevoli. Saperlo sui blocchi è una motivazione aggiuntiva. Ci sentiamo spesso, anche quando è in Florida. Mi consiglia, è come un fratellone maggiore».
Da bambino, affidato alla famiglia Mottin di Albate, quartiere a sud di Como, giocava a pallone.
«Come tutti, credo. Ero terzino nei pulcini, l’allenatore era gasato dalla mia velocità sulla fascia. L’approccio con l’atletica è stato graduale: all’inizio era un gioco, l’ho messa in pausa molte volte, infine l’ho ripresa con più serietà. Da ragazzino amavo gareggiare, meno allenarmi… Insomma, non avevo la maturità giusta».
E quando è arrivata la maturità giusta?
«Tra i 16 e i 17 sono cresciuto di una decina di centimetri all’anno, ero muscolarmente precoce. Mi destreggiavo tra salti e ostacoli. La velocità l’ho abbracciata tre anni fa».
Venuto al mondo a Como da mamma nigeriana e papà ghanese. Ci racconta la sua storia, Chituru?
«Non mi chieda perché sono nato a Como: non lo so. Mi ci sono ritrovato! Conosco mia madre Nancy: vive in Svizzera, ci sentiamo ogni tanto; mio padre non lo vedo da quando ero piccolo. Vivo con la famiglia affidataria Mottin da che avevo tre anni. Chiamo Giovanni, che ha 40 anni, mio fratello, e mamma e papà i signori Mottin: Vittorio insegnava e adesso fa il pittore, Anna è contabile».
Lo sprinter tipo è fidanzato, magari con un’influencer.
«Valeria, la mia ragazza, è romana e fa la logopedista. Ha partecipato a Miss Italia, non ha nulla a che vedere con lo sport però capisce il mio mestiere anomalo e il mio stile di vita. E se il sabato sera non ho voglia di fare baldoria perché la mattina dopo ho una gara, lo accetta».