ilNapolista

Conte: «Mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato»

In conferenza: «Il decimo posto non è stato un caso, il ricordo dello scudetto è un grosso tranello che getta fumo negli occhi»

Conte: «Mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato»
Ni Castel di Sangro 28/07/2024 - amichevole / Napoli-Egnatia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte: «Mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato»

Verona-Napoli, la conferenza stampa di Conte che presenta l’esordio stagionale degli azzurri in Serie A.

In base alla sua esperienza, è soddisfatto del lavoro fatto in questo momento dai ragazzi e sul mercato?

«Sicuramente è più di un mese che lavoriamo con i ragazzi, quello che stiamo facendo con la squadra mi soddisfa. I ragazzi hanno voglia di lavorare e crescere singolarmente, questo mi aiuta e mi dà entusiasmo. Dall’altro punto di vista, è una situazione molto complicata. Dispiace».

Approfondisca la situazione mercato.

«Che posso dire? Mi dispiace perché è una situazione complicata e bloccata».

Il mantra della stagione

«Il mantra nostro è di dare il 200%, dobbiamo andare oltre i nostri limiti, tutti, perché è un momento critico per il Napoli, il presidente ha parlato di ricostruzione. Io ho fatto le mie valutazioni e gli do perfettamente ragione, c’è bisogno di una ricostruzione totale, dalle fondamenta. Una rosa che comunque mette sul mercato 10-12 giocatori, significa che c’è una ricostruzione in atto e come ogni ricostruzione serve pazienza, umiltà, anche dell’ambiente stesso, capire il momento ma non farci contagiare l’entusiasmo».

Su Osimhen

«La questione Osimhen verrà affrontata dal club e dal calciatore».

Sull’intensità degli allenamenti

«Il successo della squadra passa dal miglioramento dei singoli calciatori. Gli allenamenti sono per me molto normali, ma gari chi non è abituato fa un po’ più fatica all’inizio. Per me l’alta intensità in allenamento deve essere un mantra. Tu in partita porti quello che fai in allenamento».

Conte sul mercato e il valore della rosa

Qual è il valore della rosa?

«Queste sono statistiche che vengono fatte tenendo conto di alcuni parametri. In più vedendo alcuni giocatori che sono andati via è stato semplice stilare la classifica e dire che il Napoli potrebbe finire all’ottavo posto. I parametri e le prestazioni cambiano di anno in anno. Sicuramente non dobbiamo pensare che sia frutto di un caso il decimo posto dell’anno scorso. Questo ve lo garantisco. La classifica parla chiaro, come parla chiaro il distacco che abbiamo avuto rispetto alle altre squadre».

E’ superfluo parlare di obiettivi? Lei ha parlato di ricostruzione

«Siamo all’inizio. E’ solo un mese che lavoro per cercare di iniziare questa ricostruzione. Oggi dire delle cose o fare dei pronostici, non mi sento di farlo. Dico solo che siamo in una fase dove dovremo prepararci a soffrire».

Buongiorno come sta?

«Buongiorno ha avuto una distorsione giovedì. Faremo le opportune valutazioni, è migliorato tanto. Valuteremo e decideremo. Di Lorenzo è un giocatore talmente intelligente ed eclettico che puoi usarlo sia come braccetto che esterno».

Si aspettava che fosse necessario un cambiamento così radicale? Similitudine con l’arrivo alla Juventus?

«Sinceramente, mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato. Pensavo di trovarmi delle sorprese positive. Vedo le altre squadre con situazioni consolidate, vengono aggiunte dei pezzi. Non dico che siamo all’anno 0, ma molto vicino allo 0. Questo non mi spaventa assolutamente, ma è meglio essere chiari. Quando si conoscono i problemi da affrontare, l’importante è che ci sia chiarezza per tutti. E’ importante che i tifosi conoscano la situazione. Chiedo unità. Qui c’è il tranello grosso di due anni fa, che confonde le idee e butta fumo negli occhi alla gente. Poi c’è la realtà dei fatti che è totalmente diversa. Vorrei che ci fosse similitudine nella voglia che trovai da parte di tutti di tirare la testa fuori».

Per essere soddisfatto sul mercato di cosa ha bisogno?

«Dobbiamo viaggiare su determinati parametri e cercare di convincere i calciatori a venire al Napoli, che è senza coppe. Stiamo cercando di trovare delle soluzioni per tamponare. Non possiamo pensare di fare tutto in un anno o in una sola sessione di mercato. Ci sono troppe cose da fare, bisogna cercare di prendere lo stretto necessario. Mi rendo conto che con le uscite non stanno entrando soldi, sono solo prestiti. Capisco le difficoltà del club. C’è una situazione bloccata che doveva portare degli introiti. Proprio perché ci sono tutte queste difficoltà, vi esorto a capire la situazione. Non è passato l’entusiasmo, sono ancora più incazzato a livello di “cazzutaggine”».

Giocare con due attaccanti, come Simeone e Raspadori, può essere un’ipotesi?

«Quello che vi chiedo umilmente è di non iniziare ad andare sui discorsi tattici. Se andiamo sui discorsi tattici vuol dire che non abbiamo capito niente della situazione. Fateci lavorare. Stiamo lavorando su determinate cose. L’anno scorso seguivo il Napoli con il famoso 4-3-3, 4-3-3, e poi decimo posto».

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata