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Conte ha concesso un giorno di riposo, ma il confronto allenatore-squadra sarà acceso (Repubblica)

Le picconate di Conte non hanno infastidito De Laurentiis: è consapevole di dover accelerare sul mercato

Conte ha concesso un giorno di riposo, ma il confronto allenatore-squadra sarà acceso (Repubblica)
Ni Castel di Sangro 28/07/2024 - amichevole / Napoli-Egnatia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte ha concesso un giorno di riposo, ma il confronto allenatore-squadra sarà acceso (Repubblica)

È quel che scrive Marco Azzi sull’edizione napoletana di Repubblica:

De Laurentiis e Conte hanno avuto ieri un confronto telefonico dopo la disfatta di Verona e sono in continuo contatto per correre ai ripari, in un clima che per il momento resta sereno. Tra i due il rapporto è solido e le ultime picconate dell’allenatore non hanno infastidito il presidente, consapevole di dover agire in maniera più incisiva sul mercato. Con il Bologna potrebbe essere essere già a disposizione Neres e gli azzurri contano di recuperare anche Kvaratskhelia, che dopo il colpo alla testa al Bentegodi è stato portato in ospedale per dei controlli ed è poi volato a Tbilisi, dove è appena nato il suo primogenito. Sulla crisi del gol – già emersa in Coppa Italia – pesa l’assenza di un bomber vero e la squadra non può permettersi di perdere il georgiano, diventato senza Osimhen il principale riferimento offensivo.

Il tecnico a Verona ha pagato anche l’assenza di Buongiorno

Il capocannoniere del terzo scudetto continua a restare ai margini del gruppo in attesa di essere ceduto. A Verona ha pesato molto però pure il forfait per una distorsione alla caviglia di Buongiorno, le cui condizioni saranno valutate oggi. Conte ha concesso lo stesso un giorno di riposo alla squadra, ma al ritorno in campo il confronto tra allenatore e squadra sarà acceso. Nemmeno i ritardi sul mercato possono giustificare infatti un approccio così disastroso con il campionato. L’attacco non segna e la difesa è un colabrodo.

Il problema non è che il Napoli non è ancora una squadra di Conte. Il problema è che non è una squadra.

È quel che scrive la Gazzetta dello Sport con G.B. Olivero

Lo sviluppo delle azioni dei tre gol racconta la passività e la scarsa combattività degli azzurri, surclassati sul piano della corsa, della grinta, dell’applicazione e incapaci di una qualunque reazione. Il problema non è che il Napoli non è ancora una squadra di Conte. Il problema è che non è una squadra, come accadeva l’anno scorso. Nella rosa mancano elementi di spessore e ci sono alcuni giocatori di basso livello. L’accettazione della sconfitta è un pessimo segnale. Con il lavoro di Conte il Napoli crescerà e pure tanto, ma l’altezza dell’asticella sarà fissata da quello che la società riuscirà a fare negli ultimi giorni di mercato.

Il Napoli non ha centrocampisti in grado di cambiare gioco con un lancio; Lobotka tocca tante volte il pallone prima di servirlo anche perché i compagni sono marcati. E gli esterni hanno bisogno di spazi per esprimersi in velocità perché dal punto di vista tecnico non hanno qualità particolari sulle quali fare affidamento.

«La squadra si è sciolta alla prima difficoltà. Chiedo scusa al popolo napoletano»

Dopo la sconfitta contro il Verona il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha rilasciato delle dichiarazioni a Dazn.

«Sentivo prima il commento, È la notte in cui Verona deve festeggiare. Io dico che noi dobbiamo avere l’umiltà di chiedere scusa al popolo napoletano. È stato un secondo tempo difficilmente, valutarlo è molto molto difficile. Nel primo tempo c’era una sola squadra in campo, il Napoli. Il Verona non ha mai tirato in porta. Nel secondo tempo non so se siamo scesi in campo soddisfatti del primo tempo. Soddisfatti non so di cosa, eravamo sullo 0-0. Non era l’atteggiamento del primo tempo, di attenzione, di voglia, di determinazione. Alla prima difficoltà ci siamo sciolti come neve al sole ed è la cosa più preoccupante in assoluto. Non abbiamo mostrato reazione. Una squadra forte tiene botta, ripartiamo, facciamole cose per cui lavoriamo. Il fatto che ci siamo sciolti è la cosa più brutta per me, mi prendo tutte le responsabilità. Chiedo scusa di questa debacle»

Cosa ancora vuole aggiungere dopo le dichiarazioni di ieri?

«Stasera vengo a metterci la faccia, la colpa è mia. Ci mette talmente passione il popolo napoletano, vorrei che riuscissimo a ripagarli, oggi è difficile. C’è tanto lavoro da fare. Più che essere onesto, che devo dire?»

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