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Conte non ha una pazienza infinita (Corsera)

Chi lo conosce, sa come negli anni si sia sfilato da situazioni che non lo convincevano o che rappresentavano un freno alle sue ambizioni

Conte non ha una pazienza infinita (Corsera)

Conte non ha una pazienza infinita. Lo scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava nel commento alla conferenza stampa di ieri.

Scrive il Corriere della Sera:

Non c’è il centravanti, mancano i rinforzi concordati. Non c’è, soprattutto, una visione ottimistica della stagione che inizia. L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, non ha una pazienza infinita. Chi un po’ lo conosce sa quanto sia un vincente ma anche come negli anni si sia sfilato da situazioni che non lo convincevano o che comunque rappresentavano un freno alle sue ambizioni.

Napoli resta la spiaggia felice dove è approdato («ho entusiasmo e sono incazzato»), ma che nessuno osi parlargli in questo momento di scudetto («quello di due anni fa è un tranello per buttare fumo negli occhi») o di obiettivi da raggiungere.

Ricostruzione è l’unica parolina magica a cui si aggrappa nel tentativo di non perdere lo spirito che lo ha portato qui. «Siamo vicini all’anno zero» anticipa a poche ore dalla sfida col Verona. E chi vuol capire… Conte non rinnega, per ora, la scelta Napoli ma esige chiarezza: la verità nuda e cruda (così come si è premurato di raccontare) può far male ma almeno non autorizza pensieri di gloria che, da par suo, in questo momento non esistono.

Conte, non è stata una conferenza. È stato un funerale (Il Napolista)

Quella di Conte non è stata una conferenza, è stato un funerale. L’allenatore del Napoli ha polverizzato col napalm qualsiasi ombra di ottimismo. Ha tracciato un quadro tanto fosco quanto realistico. Ha voluto parlare chiaro. Ai giornalisti. Ai tifosi. E ovviamente al club. Dietro l’apparente cordialità e comunanza di interessi, Conte ha rifilato bordate al Calcio Napoli, alla società di De Laurentiis.

Ha detto, nell’ordine.

Mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato.

Il decimo posto non è stato affatto un caso né questione di sfortuna, ve lo posso assicurare.

Siamo quasi all’anno zero, stiamo lavorando a una ricostruzione quasi totale.

Lo scudetto è un grosso tranello che getta fumo negli occhi a tutti quanti.

Conte ha tracciato il quadro di una squadra e di un club in alto mare. Alla deriva. Lontanissimi da una minima comfort zone.

Quel che ha detto del mercato è il minimo. Ha detto “mi dispiace, e’ una situazione complicata, bloccata, non posso dire di più”.

Quando gli hanno riportato la previsione di Opta col Napoli all’ottavo posto, non ha fatto un plissé. Ha risposto ricordando che queste statistiche vengono elaborate in base ai parametri.

Sarà un duro lavoro per i tantissimi aedi di De Laurentiis che negli ultimi tempi sono spuntati come funghi. Conte più chiaro di così non poteva essere. Ha chiesto unità. Lo ha chiesto ai tifosi e ai giornalisti. Ha detto che parlare ora di tattica vuol dire non aver compreso la gravità della situazione.

Chi non vuole capire, è libero di farlo. Ma saremmo nei dintorni dell’incapacità di intendere e di volere.

 

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