Dal Telegraph. “È meglio prendere una superpotenza quando le fondamenta sono solide e la proprietà è stabile. Lui deve garantire che il Liverpool non torni ai giorni bui”
Arne Slot da domani prende ufficialmente il posto che fu di Klopp. Inizia così la sua carriera in Premier League, un compito che nessun nuovo allenatore del Liverpool ha mai affrontato negli ultimi 33 anni. Dal primo giorno, deve assicurarsi che il Liverpool sia competitivo su tutti i fronti e deve mantenere lo status di club pretendente al titolo. Una pressione così immediata è piuttosto difficile da gestire.
“Dopo nove anni di Jürgen Klopp, Slot deve ripartire a razzo per assicurarsi che il 95 percento della Premier League stia ancora cercando di recuperare terreno rispetto al Liverpool. C’è chi ancora sostiene che sostituire Klopp sia “un lavoro impossibile”. In realtà è un ottimo momento per diventare l’allenatore del Liverpool“.
Perché è un ottimo momento per essere l’allenatore del Liverpool?
Il Telegraph quindi controtendenza rispetto alle opinioni diffuse, “perché è meglio prendere in mano una squadra superpotente quando ci sono le fondamenta per far funzionare il motore sotto una proprietà stabile e di supporto. I precedenti allenatori del Liverpool se ne sono andati in circostanze difficili, dopo essere andati avanti troppo a lungo e aver lasciato a metà un lavoro di riparazione“.
Il senso è che Klopp quel Liverpool l’ha letteralmente costruito. Slot ce l’ha già pronto. “La responsabilità su di lui, sul nuovo direttore sportivo Richard Hughes e sul ritorno del supremo del calcio Michael Edwards è di garantire che il Liverpool non torni ai giorni bui”.
Slot ha il dovere di mantenere lo status conquistato da Klopp, di non disperdere la sua eredità. Ma “una stagione può evolversi in modi diversi a causa di una serie di circostanze, che siano infortuni o squadre rivali che migliorano, tanto che la qualificazione per la Champions League è considerata un successo”. Quindi il minimo è centrare la Champions.
“Klopp era un vincitore, ma non un vincitore seriale. Se n’è andato come una leggenda, avendo vinto un titolo inglese e una Champions League. Non è l’allenatore del Liverpool di maggior successo di sempre, né si è avvicinato all’essere il manager della Premier League più decorato di tutti i tempi. Era amato perché si assicurava che il Liverpool fosse regolarmente in lotta, tirando pugni al City e al Real anche quando non assestavano colpi da KO“. Ora con Slot “c’è la sensazione di eccitazione che accompagna un cambio di allenatore”.