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Eriksson: «Non dispiacetevi per me. Sono fortunato perché parlano bene di me mentre sono ancora vivo»

Il documentario-addio in uscita il 23 agosto su Prime. «Chiunque abbia detto che la vita è troppo breve ha ragione. Vorrei ricominciare»

Eriksson: «Non dispiacetevi per me. Sono fortunato perché parlano bene di me mentre sono ancora vivo»
As Roma 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Lazio-Roma / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Sven Goran Eriksson

Il Telegraph dà notizia del nuovo documentario su Prime Video che racconta l’ultimo anno di Sven Goran Eriksson. L’ex allenatore, 76 anni, a gennaio ha rivelato la sua malattia. Lui stesso ha dichiarato che gli restava nella migliore delle ipotesi un anno di vita. Il documentario sarà online a partire dal 23 agosto ed è una sorta di lunga lettera d’addio.

Eriksson: «Chiunque abbia detto che la vita è troppo breve ha ragione»

Nel documentario Eriksson affronta il tema della morte:

«Ho avuto una bella vita, sì – dice Eriksson – Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo. Ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà: “sì, era un brav’uomo”, ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi per me, sorridete. Grazie a tutti, allenatori, giocatori e pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela».

L’ex ct dell’Inghilterra – racconta il Telegraph – conclude il suo messaggio con «ciao»“. Negli ultimi tempi Eriksson scrive per il Telegraph una rubrica. Per tutta la vita in realtà è stato su tutti i giornali. Aveva “una vita movimentata“:

«Chiunque abbia detto che la vita è troppo breve ha ragione. Vorrei ricominciare. Ho avuto una bella vita. Forse troppo bella. Ricordare i bei tempi… è triste, ma è bello allo stesso tempo».

Poi continua:

«Da quando è uscita la notizia che ho un cancro terminale, ho viaggiato in tutta la Svezia, l’Inghilterra, l’Italia e il Portogallo, e ho avuto le lacrime agli occhi così spesso per la gentilezza delle persone. Di solito scopri che tutti parlano molto bene delle persone quando sono morte. Sono fortunato che parlino bene di me mentre sono ancora vivo».

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