Dopo l’1-5 al Brest. L’Equipe risponde: “Se non fosse stato accusato di stupro e violenza domestica, Greenwood oggi non sarebbe sicuramente a Marsiglia”
Ieri l’esordio del Marsiglia di De Zerbi. Un sonoro 1-5 in casa del Brest, protagonista anche il controverso Greenwood. Al termine della partita De Zerbi ha parlato del suo pupillo:
«Sono felice che abbia segnato. Calmerà le polemiche che hanno circondato il suo arrivo. Mason Greenwood è un giocatore diverso dagli altri, ha un livello straordinario».
Parole che non sono piaciute a molti, tantomeno all’Equipe che scrive:
“Se non fosse stato accusato di stupro e violenza domestica nel 2022, prima che le accuse cadessero, Mason Greenwood oggi non sarebbe sicuramente a Marsiglia“.
L’inglese continua a far discutere
Continua il quotidiano francese:
“Il suo talento non sembra adatto a un club di Ligue1 che non farà la Champions quest’anno. Ma lo scandalo lo ha relegato a un ruolo secondo piano e lo ha portato a lasciare Manchester per tentare un’operazione di riscatto in Spagna, al Getafe. Questo rilancio sportivo non ha impedito che le polemiche diventassero vivaci, a luglio, quando il Marsiglia ha colto l’occasione di acquistarlo per 26 milioni di euro dai Red Devils, perché il buon affare era necessariamente legato all’affaire, quello vero, quello che riguarda l’inglese“.
La nuova stella dell’Om ha pure conquistato i suoi compagni di squadra. “L’inglese sa essere generoso per farsi apprezzare dai suoi amici, ma loro sono comunque già suoi tifosi visto che hanno assistito alle sue azioni in allenamento. Roberto De Zerbi continua a difenderlo. «È un giocatore diverso, di un livello straordinario. Sono felice che abbia segnato. In questo modo sarà meno oggetto di polemiche». Non è proprio sicuro, ma la cosa non sembra disturbare l’inglese“.
De Zerbi: «Sulla carta ho i giocatori più forti. Greenwood è stato il primo che ho chiamato»
L’Equipe ha intervistato Roberto De Zerbi, fresco allenatore del Marsiglia. I francesi lo presentano così: “Tatuaggio sul polpaccio, pacchetto di sigarette italiane tra le mani, shorts e t-shirt dell’Olympique Marsiglia, da lontano potrebbe essere scambiato per un tifoso dell’Om”.
«Ci sono stati molti cambiamenti. La stabilità la troveremo lavorando. Non c’è una formula magica, un allenatore fa parte delle istituzioni, non è il capo. In campo sì, lì sono io il responsabile, il che non vuol dire che comandi ma che voglio stabilire le mie regole su come giocare», è il senso del discorso di De Zerbi.
Il Marsiglia sembra una delle favorite all’inizio del campionato francese:
«Abbiamo l’obbligo di farlo perché sulla carta i giocatori che ho a disposizione sono più forti di quelli della concorrenza. Siamo pronti. Obiettivi? A fine mercato potrò essere più preciso ma il primo e più importante e rendere orgogliosi tutti quelli che si seguono, lavoreremo per avere subito una squadra con anima e cervello, ci sono molte aspettative ma ma le accettiamo. Come ho detto abbiamo giocatori forti e non sono certo tipo che si nasconde. I criteri per cui li scelgo sono il carattere e la volontà. Greenwood è stato il primo che ho chiamato, ho parlato con suo padre che penso abbia la mia stessa età e gli ho detto delle esigenze del club, della storia dell’OM. Lui mi ha risposto: ‘Mi ricordo del Marsiglia degli anni d’oro, quello delle finali di Champions’. Al contrario, se vedo qualcuno che tentenna, lascio perdere».