Al Corsera: «Quando Lucio me lo raccontò, ridemmo un quarto d’ora. Le astuzie delle donne mi annoiano, niente e nessuna si ferma con me»
Grignani: «mia madre disse a Dalla: “La ammiriamo tanto, signor Dalla, ma mio figlio non è il tipo”».
Intervista del cantante al Corriere della Sera di cui pubblichiamo alcuni stralci.
Sulla bellezza ci marciava?
«Poco, sembra strano, ma non sono un furbone in quel senso».
Ora non vorrà sostenere che…
«No, avventure ne ho avute tante, però sono ancora qui. Niente e nessuna si ferma con me. Le astuzie delle donne mi annoiano, le vedo tutte e mi allontano. In apparenza resto gentile, un signore, ma in realtà sono già scappato».
E che deve fare una per trattenerla?
«Essere sincera, diretta, non nascondermi le cavolate, tanto ti becco subito. Essere rock‘n’roll».
Ovvero?
«Sentirsi libera e allo stesso tempo volersi legare a me».
Grignani e l’aneddoto di Lucio Dalla e sua madre
Chi sono invece gli amici?
Grignani: «Lucio Dalla è stato il migliore amico che ho avuto in questo ambiente. La prima volta che andai a casa sua, entrando in soggiorno non vidi nessuno. Poi mi accorsi che mi stava scrutando da dietro una poltrona. Mi spiegava: “La libertà è un lavoro difficile”. Una volta telefonò a casa per invitarmi in barca, rispose mia madre. “La ammiriamo tanto, signor Dalla, ma mio figlio non è il tipo”. Quando Lucio me l’ha raccontato ci abbiamo riso un quarto d’ora».
Califano.
«Franco mi aveva adottato. Diceva: “In Italia c’è un fijo de na mign…a peggio de me,è Gianluca Grignani” — (lo imita alla grande) —. L’ho preso come un complimento».